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Immigrazione : Un viaggio della speranza per tanti… un ‘ultimo viaggio per molti !! Porre fine a tutto questo si può, basta collaborare
E’ da tempo ormai che il nostro mare rappresenta una fonte di speranza per quei popoli che cercano di scappare dal loro paese natale, per raggiungere terre lontane, “terre promesse” per loro, dove trovare ospitalità, sicurezza e specialmente dove ricominciare una nuova vita vissuta nella paura. Eh si purtroppo, scappano proprio dal loro paese di origine, dal loro luogo di nascita, dal luogo dove sono cresciuti e dove hanno vissuto “ i migliori anni “ della loro vita, come cita la famosa canzone italiana, che noi cantiamo con il sorriso sulle labbra e che loro ricordano con tanto dolore; “i migliori anni “ interrotti dal momento della fuga. “La fuga”, un momento da loro tanto atteso rappresentato da quei barconi fatiscenti guidati da quegli aguzzini dei cosi detti “comandanti”, in realtà pirati del mare, che dovranno condurre il cosi detto “viaggio della speranza”. Ma per molti di questi immigrati, fuggitivi, vagabondi ( vari nomi con i quali noi italiani chiamiamo questa gente) questo “viaggio della speranza” non si concluderà mai, trasformando il nostro mare in un cimitero acquatico e quindi luogo di morte per quanti ripongono le loro speranze di salvezza nel tentativo di approdare sulle coste italiane; rappresentate inizialmente da Lampedusa o “Lampedoza”( così chiamata da molti di loro), un’isola in provincia di Agrigento, da dove ricominciare a vivere e da dove ricominciare a respirare aria di libertà. L’ultimo di questi viaggi finito in tragedia è quello risalente allo scorso anno , lontano dalle coste di Lampedusa, quando un barcone trasportante circa 500 vite in cerca di salvezza è finito in fiamme, diventando così una tomba per circa 366 di loro. E’ stata una tragedia immane che ha colpito tutta l’Europa mostrandoci solo adesso la vera drammaticità dei fatti. Ma come trovare rimedio a tutto ciò ? Come possiamo aiutare veramente questi popoli che ripongono in noi le loro speranze ? Abbattendo, di certo, tutti i comportamenti razziali che molti italiani ed europei manifestano verso questa gente, mostrandoci più generosi e cordiali, offrendogli una casa e assecondando questo periodo di crisi che adesso ci pervade: è proprio da questi piccoli gesti che si inizia ad essere un popolo civile, solidale e accogliente ! Un ‘altra soluzione sarebbe quella di intensificare la collaborazione tra i vari stati europei: riaprendo le frontiere ( come ad esempio dovrebbe fare la Francia) , oppure creando nuovi centri di accoglienza poichè quelli di Lampedusa sono ormai stracolmi, investendo magari quel denaro che viene sperperato per altro in opere di ristrutturazione e ampliamento, mettendo così da parte il nostro materialismo ed egoismo. Si potrebbe poi impiegare questa gente nell’ambito dei lavori sociali, aiutandoci a ripulire la nostra terra da tutta quella sporcizia che noi stessi creiamo e che noi stessi ci rifiutiamo di raccogliere perchè considerati lavori sporchi e di basso livello sociale. Ma tutto ciò sarebbe impossibile se prima non mettiamo da parte il nostro modo di pensare così dispregiativo; immedesimandoci in questa povera gente e ricordando che anche noi “ popolo italiano “,tempo fa siamo volati e voliamo altrove, oltreoceano, andando alla così detta “ ricerca dell’ America “.
25/04/2014
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''Libera Espressione'' di Luigi Vacca |
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