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Si è conclusa l’ XI edizione del Premio Leonardo Azzarita; Romita: “ Mi impegno a mettere l’ esperienza che ho accumulato al servizio dei giovani della Rai di Bari “

Si è conclusa l’ XI edizione del Premio Leonardo Azzarita; Romita: “ Mi impegno a mettere l’ esperienza che ho accumulato al servizio dei giovani della Rai di Bari “


Il Centro Studi Leonardo Azzarita ha voluto omaggiare con una targa la giornalista molfettese Paola Copertino per l’impegno che ha profuso in questi anni nel giornalismo
Che il Premio Azzarita sarebbe stato in grado per l’ennesima volta, anche quest’anno, di calamitare intorno a sè tutta questa attenzione pareva evidente sin dalle primissime battute e lo si poteva elicitàre in maniera piuttosto semplice considerando anche lo straordinario successo ottenuto nelle dieci edizioni precedenti.
La rassegna ha avuto luogo per il secondo anno consecutivo nell’ Auditorium Achille Salvucci del Museo Diocesano di Molfetta, un gioiello che la città custodisce e che andrebbe riscoperto. Il pubblico qui presente, apparso per nulla annoiato, ha ascoltato con grande interesse e viva partecipazione le parole dei premiati che, in maniera alquanto originale, scavando nel loro ricco repertorio d’ aneddoti e di ricordi, hanno raccontato alcune amenità e curiosità, sconosciute ai più, sulla loro esperienza professionale.
Sapevate, per esempio, che Romita fece il suo ingresso in Rai per sostituire una sua collega che era in maternità? Sapevate che passò alla conduzione del Tg2 delle 13 perchè un’ altra sua collega aspettava un bambino? Sapevate che il passaggio all’ edizione serale delle 20 del Tg1 avvenne perchè una giornalista donna molto famosa, Lilli Gruber, oggi a La7, fu eletta all’ Europarlamento e la sua sedia rimase per un po’ di tempo vuota? Presumo di no, per questo è stata un’occasione unica per conoscere certi aspetti degli invitati.
D’altronde l’ ha detto lui, che si considera un uomo fortunato. L’ ingresso in Rai è frutto anche di una serie di coincidenze. Il proverbio, però, dice: aiutati che Dio ti aiuta. Non si arriva così in alto, i più esperti lo possono garantire, facendo solo affidamento su di un’ entità superiore per chi crede o sulla dea bendata per i non credenti, Romita avrà avuto certamente dei meriti anche lui in tutto questo. Laureatosi in Giurisprudenza a Bari, ha iniziato la sua carriera da giornalista in una radio privata Bari Radiouno e negli studi televisivi della locale emittente Tele Bari, prima di entrare a far parte della squadra del Gr1 me maturare ulteriore esperienza nel settore radiofonico.
La rete è piena a bizzeffe di cialtroni che si improvvisano opinionisti senza un’ adeguata preparazione. Il fatto che siamo in un paese democratico non significa per forza di cose che ognuno può dire tutto quello che gli passa per la testa oppure calunniare il prossimo raccontando cose non vere che ledono la dignità della persona. Attilio evidentemente, pur essendo stimato da tantissime persone per quel suo stile pacato ed educato nel modo di porsi di fronte all’obiettivo, non gode presso altri dello stesso giudizio.
Il Caporedattore del Tg3 Puglia, che in passato è stato conduttore del Tg2 e del Tg1 come dicevamo prima, ha preso la parola dopo il convincente discorso d’apertura che ha tenuto il Presidente del Centro Studi Giuseppe Pansini e in seguito all’ intervento della giornalista Paola Copertino che ha letto il curriculum vitae del premiato. Lo stesso trattamento è stato poi riservato anche alle altre tre celebri personalità ovvero l’attrice Rosanna Banfi, all’anagrafe Rosanna Zagaria, figlia del comico Lino Banfi, il quale non ha potuto presenziare all’evento perchè impegnato a Lugano, in Svizzera,per alcune visite mediche, lo scrittore Raffaele Nigro e l’ Ing. dell’Agenzia Spaziale Europea Antonio Ciccolella, molfettese a tutti gli effetti.
“ E’ sempre molto emozionante ricevere un premio nella propria terra perchè in genere non si è profeti in patria. Negli anni in cui ho vissuto a Roma ogni tanto, leggendo i giornali pugliesi, vedevo i miei predecessori premiati in questa sede e pensavo tra me e me, chissà se un giorno anch’ io meriterò questo riconoscimento. Mi fa molto piacere che la cosa avvenga in occasione del mio rientro a Bari “ - con queste parole il giornalista barese ha voluto presentarsi alla platea.
A Romita, oltre alla targa, è andato anche un quadro di Margherita e Leonardo la Forgia, fratelli i due, una composizione che vede sullo sfondo la Basilica della Madonna dei Martiri colta in tutta la sua bellezza, durante il calar del sole.
Poi è stato il turno della conosciutissima attrice Rosanna Banfi che ha subito esorcizzato l’emozione con una battuta: “ Sono arrivata con la borsetta, me ne vado con la valigia. Ogni volta che mi capita di ricevere un premio in Puglia la cosa mi emoziona perchè mi rendo conto che intorno c’è un sacco di gente che potrei conoscere”. Le sono stati consegnati diversi doni come un gioiello plasmato dalle mani di Carmen Perilla, un quadro del pittore Vito Gianfreda che nel suo stile inconfondibile ha riprodotto uno scorcio di Canosa di Puglia e, infine, un foulard artistico prodotto da Avangart.
Rosanna ha colto al volo l’occasione per sollecitare tutti i presenti a partecipare alla “ Race of Cure “, la maratona a sostegno della lotta contro il cancro, che si terrà il 25 maggio prossimo a Bari. Condividiamo anche noi il suo appello.
A Nigro invece, oltre alla targa, è andato un quadro con l’effigie del faro della città, anche questo un dono particolarmente gradito dei fratelli La Forgia. Una piccola annotazione; il faro di Molfetta è uno dei più antichi di Puglia. Commoventi le sue parole: “ Ci sono tante cose che vorrei dirvi, è che la mia vita si è allungata assai. E’ strana la vita perchè, man mano che la percorri, vai lasciando parti del tuo cuore qua e là e, contemporaneamente, raccogli tanti sentimenti e porzioni di cuore altrui che ti porti dietro. Sono stato costretto a fare il giornalista, a fare il Caporedattore, ad avere impegni in Rai, finchè poi un po’ per colpa di mia moglie, un po’ per colpa mia - dovevo andare a Roma per impegni direzionali - decisi che dovevo rimanere qua. Io ho capito perchè dovevo rimanere qua, perchè tra il giornalista e il narratore, continuava a vincere il narratore. Come giornalista volevo portare avanti una sorta di meridionalismo della provincia - l’ho copiato da Tommaso Fiore - raccontare un mezzogiorno che non è soltanto l’inferno di Giorgio Bocca e la Gomorra di Saviano, ma è un mezzogiorno di uomini che hanno lavorato sempre e che lavorano, di persone cattive ma anche di persone brave. “
La premiazione è proseguita con la targa consegnata nelle mani dell’ Ing. Antonio Ciccolella. A consegnargliela è stato un amico d’infanzia come il Colonnello Renato Lepore. I due si sono abbracciati forte al petto. A volte la vita sa regalarci anche queste piccole gioie. Il nostro Ciccolella è stato omaggiato con un dipinto del pittore molfettese Giuseppe Sciancalepore dal titolo “ Vie di fuga “ attinente al campo in cui egli è quotidianamente impegnato.
“ Ringrazio coloro i quali hanno voluto rendermi questo grande privilegio di conferirmi questo premio, in mezzo anche a sonorità di grande prestigio. Sono nato a Molfetta e ho vissuto qui fino a 18 anni, poi sono andato a Torino perchè avevo la certezza che non avrei avuto la possibilità di realizzarmi in quello che era poi il mio sogno cioè l’approfondimento delle scienze fisiche matematiche con l’applicazione all’ingegneria perchè si trattava di sposare lo scritto teorico a quello realizzativo.Qui non era possibile, non c’è industria. Poi mi sono laureato. Devo dire che ho tentato di tornare a Bari al Tecnopolis ma non mi hanno voluto e due mesi dopo ho vinto un concorso e ho scelto di lasciare l’ Italia. Devo ringraziare mia moglie che ha acconsentito a seguirmi, abbiamo avuto tre figli in Olanda, è stata un’ esperienza bellissima che è durata 15 anni e dove ho potuto esprimere veramente tutto il mio potenziale. E’ un paradiso per chi vuol fare questo lavoro. Ho viaggiato in tutto il mondo e sono stato il primo a mettere piede in una città chiusa dall’ex Unione Sovietica dove costruivano razzi. E poi sono tornato a Roma dove è finito il mio periodo di tecnico e sono diventato un negoziatore occupandomi di progetti spaziali di grande portata. Questo per me è un periodo di transizione perchè ho diverse possibilità di sviluppare ulteriormente il mio percorso professionale. “
I premiati hanno ricevuto, inoltre, un cesto contenente alcuni prodotti della nostra terra come il vino, l’ olio extravergine d’oliva e una tipicità molfettese come il calzone. Ed anche una busta contenente alcune pubblicazioni su Molfetta. Alla carissima Rosanna Banfi è andato anche un mazzo di fiori come anche alle due portavoci Paola Copertino e Susanna Maria De Candia.
La serata ha visto la partecipazione di autorevoli personalità del mondo militare, piuttosto scarsa la presenza dei politici tra le cui file si annoveravano soltanto l’ Assessore al Bilancio Angela Amato, il Presidente del Consiglio Comunale Nicola Piergiovanni e il Sindaco di Giovinazzo Tommaso de Palma.
L’ avevamo preannunciato che sarebbe stata un’undicesima edizione ricca di sorprese. La prima ha riguardato il bravissimo Tiziano Zanzarella che ha ricevuto una coppa come premio al suo impegno - a soli 12 anni non è facile suonare per giunta senza il supporto di alcuno spartito musicale dinanzi a tanta gente - la seconda invece, ha visto coinvolta in prima persona la giornalista Paola Copertino a cui il Comitato Organizzatore del Premio ha conferito una targa per l’impegno profuso in questi anni nel giornalismo.
Non ci resta che darvi appuntamento alla prossima edizione che si terrà nel maggio del 2015.
Un sentito ringraziamento per le foto va alla fotografa Daniela de Chirico.
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Gianluigi Binetti (addetto stampa " Premio Giornalistico Nazionale Leonardo Azzarita " )


15/05/2014
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