Gli esperti non hanno dubbi: il 2014 sarà un anno positivo per il settore a livello globale. A delineare questa tendenza anche per la seconda parte dell'anno sono gli analisti di Jll. Gli investimenti, secondo gli analisti, saranno sostenuti dal miglioramento dell'economia a livello globale e, in un migliorato contesto operativo, le corporate hanno in programma la sottoscrizione di nuovi contratti di locazione nelle diverse aree geografiche. La domanda è quindi in aumento e favorisce lo sviluppo di strategie di portafoglio con incrementi delle attività di leasing per area geografica e per settore industriale. Allo stesso tempo, non va dimenticato che la politica monetaria globale favorisce ancora gli investimenti immobiliari.
Pertanto gli analisti non sono preoccupati del trend registrato dai volumi di investimento nel primo trimestre 2014, in calo rispetto all'ultimo quarter 2013. Tale dinamica era prevedibile in quanto determinata dai livelli record registrati nella seconda parte dell'anno passato e, in particolare, nel quarto trimestre 2013 quando i volumi hanno raggiunto 210 miliardi di dollari superando il livelli record del secondo e terzo trimestre del 2007. Questo andamento fornisce quindi secondo gli analisti un'ulteriore prova dell'appeal del settore in questo momento del ciclo economico. Se il confronto viene effettuato su base annua, a livello globale gli investimenti diretti del commercial real estate nel primo trimestre 2014 hanno evidenziato uno sviluppo del 26% a 136 miliardi di dollari (97,78 miliardi di euro) rispetto al primo trimestre 2013. Sul fronte previsioni da Jll indicano un volume di investimenti in crescita del 15% a 650 miliardi di dollari (467 miliardi di euro circa) rispetto al 2013.
Uno spaccato per area geografica mostra che nell'Asia Pacifica, nonostante il primo trimestre dell'anno risenta di un effetto "stagionale", i volumi hanno registrato un calo del 15% a 23 miliardi di dollari (16,5 miliardi di euro) rispetto allo stesso periodo dell'anno prima a causa della moderata attività per effetto delle preoccupazioni in merito alle prospettive di crescita nei mercati emergenti oltre alle rinnovate fragilità del mercato finanziario cinese. Nell'area Emea (Europa, Middle East e Africa) i volumi sono aumentati del 19% a 51 miliardi di dollari con i mercati giudicati in passato illiquidi, con Irlanda, Paesi Bassi, Spagna e Portogallo in decisa crescita su base annua. Regno Unito e Francia non hanno evidenziato andamenti particolarmente brillanti nel primo trimestre, in particolar modo la Francia ha volumi invariati, mentre in Germania lo sviluppo è stato del 34 per cento. Infine le Americhe hanno evidenziato una significativa crescita con un incremento del 63% a 62 miliardi di dollari.

Di Maria Adelaide Marchesoni


Fonte: il sole 24 ore



21/05/2014