ATTENZIONE AI GESTI RIVELATORI
Per difendersi da un manipolatore in agguato, la cosa essenziale è innanzitutto imparare a riconoscerlo. A tale scopo, il corpo può senz’altro venirci in aiuto per una prima occhiata di “conoscenza” che emerge dalla comunicazione non verbale: poichè, infatti, le posture e i gesti sono spesso inconsapevoli, se opportunamente osservati e rilevati essi possono diventare la nostra migliore spia per individuare chi sta cercando di metterci nel sacco.
In questo modo, una volta scattato il campanello d’allarme, potremo almeno comportarci di conseguenza, rendendo innocuo il manipolatore o magari, perchè no, facendogliela pagare ribaltando la frittata!
Vediamo qui di seguito gli “indici” più significativi: sono sei comportamenti caratteristici che possono ricorrere in contemporanea, oppure presentarsi singolarmente, ma basta la presenza di uno solo di essi per farci mettere in stato di all’erta.
1. Mani nascoste dietro la schiena. Tenere le mani fuori dalla portata visiva dell’interlocutore è sempre un dettaglio molto significativo: così facendo, infatti, il nostro interlocutore tradisce il timore che esse possono esternare sentimenti che sarebbe, invece, preferibile tacere. Questo indizio è ancora più rivelatore quando il resto del corpo è rigido e bloccato, quasi si stesse cercando di ostentare un distacco che in realtà non si prova affatto.
2. Mani davanti alla bocca. Attenzione a chi parla coprendosi le labbra o anche sfiorandole spesso con le dita: con questo gesto di copertura, il vostro interlocutore vi sta dimostrando una disponibilità soltanto apparente. Le mani sulla bocca traducono infatti la sua volontà di nascondere (non dire) cose “pericolose”, che potrebbero non piacervi affatto. E la stessa osservazione si applica a chi, durante la conversazione, si tocca il naso o si copre parzialmente il volto dietro un foglio o un blocco d’appunti: si tratta di altrettanti indici dai quali possiamo dedurre la scarsa sincerità.
3. Mani nei capelli. Se la persona che vi sta parlando accompagna il discorso spostandosi spesso all’indietro i capelli, state all’erta: non è un buon segno. Molto probabilmente, ciò che sta affermando il vostro interlocutore non corrisponde a quello che in realtà vorrebbe dire. Buttando indietro i capelli, è come se non volesse soffermarsi sulle parole, preferendo “scivolare via” velocemente da qualcosa che sta affermando per circostanza o per opportunità.
4. Togliere un pelo dal vestito. Apparentemente, sembrerebbe un gesto inoffensivo; in un certo senso persino affettuoso. In realtà, attraverso il gesto così innocuo dello “spolverare” il vestito dell’altro, il manipolatore esprime il proprio bisogno di liberarsi da pensieri e desideri proibiti, depositati negli invisibili pelucchi sparsi qua e là. Ed è anche probabile che, per non essere colto sul fatto e smascherato, accompagni il gesto con un sorriso radioso o con parole carezzevoli.
5. Mettere la mano sulla spalla. Ancor più di quello precedente, in apparenza questo gesto esprime affetto. E, in molti casi, di fatto è così. Ma se l’atto di appoggiare la mano sulla spalla del proprio interlocutore si manifesta durante una discussione o in un momento di tensione, assume senz’altro una valenza fortemente manipolatoria. “Lasciati guidare, fidati di me che sono dalla tua parte!”, sembra dire chi apparentemente cerca il contatto tra le sue mani e il nostro corpo. E, intanto, ci vuole pilotare nell’esatta direzione dei propri fini.
6. Scompigliare i capelli. Se chi vi parla si avvicina a voi e vi scompiglia affettuosamente i capelli con la mano, non abbassate la guardia: tramite questo gesto pseudo-materno, sta tentando di conquistare la vostra fiducia. Che cosa c’è di male? Semplicemente che il manipolatore finto-amorevole sta procedendo in modo da strapparvi un facile consenso, per poi finalmente procedere nella direzione che si era prefissata.
Di Vittorio Caprioglio
24/05/2014
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