Redditometro 2014: ecco chi è a rischio e come può difendersi dal Fisco
Redditometro: chi è nel mirino
Le lettere vengono recapitate a quei soggetti che presentano scostamenti molto significativi, ben oltre il 20%, fra reddito sintetico ipotizzato dall’ufficio sulla base dei dati presenti in Anagrafe tributaria (possesso di immobili, mezzi di trasporto, spese deducibili e/o detraibili, etc) e reddito dichiarato. Molto spesso il controllo è attivato a seguito di rilevanti acquisti immobiliari o di mezzi di trasporto.
Cosa fare se arriva la lettera/1
La prima fondamentale cosa da fare è verificare la correttezza dei dati “presunti” dall’Agenzia delle entrate, evidenziando eventuali errori. Errori che spesso si verificano anche e soprattutto sulla base dello stato civile: Per esempio il Fisco potrebbe aver contestato uno scostamento di reddito rilevante ad un contribuente ritenuto single, sulla base della sua dichiarazione dei redditi, mentre in realtà questi convive con il partner che ha redditi tali da giustificare ampiamente il presunto scostamento. Così come potrebbero esserci banali errori di calcolo commessi dall’ufficio stesso.
Cosa fare se arriva la lettera/2
Il contribuente dovrà presentarsi, personalmente o tramite un professionista, presso l’Ufficio il giorno indicato nella lettera. Entro 15 giorni dal ricevimento della stessa è possibile chiedere un rinvio dell’incontro, anche per raccogliere ulteriore documentazione. E’ sempre consigliabile allegare ai documenti una memoria esplicativa. Se l’Ufficio non riterrà soddisfacenti documenti e argomentazioni prodotti dalla parte nel primo incontro, gli notificherà l’invito al (secondo) contraddittorio che conterrà una prima “pretesa” del Fisco. Il contribuente vi potrà aderire, godendo così di una notevole riduzione delle sanzioni (1/6) oppure istaurare un secondo e più esaustivo contradditorio in esito al quale verrà notificato l’avviso di accertamento vero e proprio, impugnabile.
Attenzione agli immobili
Nell’incontro in Agenzia delle Entrate andrà spiegato e dimostrato che, nel caso di acquisto di un immobile, non sempre viene elargito subito l’intero costo indicato nell’atto di acquisto. E’ possibile infatti che nel contratto preliminare fosse richiesto di pagare un anticipo, da qui la discrepanza tra i due valori. In caso di vendite di immobili o di carattere finanziario (i disinvestimenti) fatti nell’anno o nei quattro precedenti, è bene portare con sè le distinte bancarie che ne dimostrino l’entità.
Conservare sempre i documenti
Esiste una vasta tipologia di compravendite fra privati che avvengono per lo più senza troppe formalità (auto, opere d’arte, mobili etc.), prive di contratto o scrittura alcuna, ma che procurano comunque un introito in denaro che, solitamente, viene convogliato nei conti correnti. A distanza di mesi o anni una situazione di questo tipo può dare qualche problema, giacchè in caso di controllo con Redditometro il Fisco potrebbe chiedere conto delle somme percepite e il contribuente si troverebbe senza documenti per giustificarsi. E’ dunque sempre buona norma giocare d’anticipo e predisporre un documento che identifica l’acquirente e chi vende, i beni oggetto di cessione e il prezzo; l’importante è che il documento abbia una data certa.
Cari amici sperando come sempre di avervi dato notizie utili, vi rimando al prossimo appuntamento nel contempo vi invio cordiali saluti.
Saverio Minervini.
04/06/2014
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