Alleanze per un nuovo modello agricolo - L’agricoltura salverà il mondo
Dal 20 al 23 febbraio, si è tenuto a Firenze il 32° convegno internazionale di agricoltura biodinamica organizzato dall’Associazione per l’agricoltura biodinamica.
Intitolato “Alleanze per un nuovo modello agricolo”, ha radunato agricoltori ed esperti per riflettere insieme sul presente e sul futuro dell’agricoltura.
Il convegno è stata l’occasione per affrontare anche diverse tematiche: OGM, sovranità alimentare, la necessità di fare rete tra operatori del settore, enti di certificazione e comuni cittadini con l’intento condiviso di promuovere l’unica agricoltura possibile per garantire il futuro della Terra e dell’Uomo.
Per riflettere su questa importante occasione di dialogo e confronto, abbiamo rivolto qualche domanda a Carlo Triarico, presidente dell’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica e direttore dell’Istituto di formazione APAB.
1. Quest’anno il titolo del convegno era incentrato sulle alleanze: ci spiega meglio di che alleanze si tratta, con chi e tra chi?
Alleanza è una parola antica, Dio la manifestò dopo il diluvio in forma di arcobaleno. In un momento difficile per il mondo dell’agricoltura abbiamo fatto un appello per un patto tra tutti coloro che lavorano nel mondo rurale. Il fine è di lavorare insieme a immaginare un modello agricolo nuovo. All’inizio del Novecento, dopo la fine dell’agricoltura tradizionale e l’avvento dell’industria in campo, Rudolf Steiner gettò le basi per una grande innovazione in alternativa
alla strada consumistica. Noi abbiamo proposto di lavorare insieme su questa spinta innovativa. A Firenze sono arrivati esperti, imprenditori, rappresentanze degli atenei italiani, giornalisti, amministratori e agricoltori: più di 600 persone, cui si aggiungono le oltre 2.500 che ci hanno seguito in streaming.
Soprattutto hanno lavorato con noi le organizzazioni del bio e dell’ecologismo italiano. Ed è solo l’inizio.
2. L’agricoltura biologica e biodinamica rappresentano davvero l’unica soluzione per il futuro del nostro pianeta?
Quando la soluzione ci appare l’unica, in genere non abbiamo visto bene. Fortunatamente sono tanti a muoversi per un nuovo modello agricolo. Il nostro pianeta ha bisogno di un’agricoltura
contadina che sia fondata su principi alti, su un’idea e non solo sulla tecnica.
L’agricoltura biodinamica e la biologica che ne è derivata, sono quelle che danno le migliori prospettive per sfamare il mondo.
La biodinamica permette di aumentare la fertilità della terra e di coltivare anche in condizioni impossibili, non inquina e richiede un basso input energetico.
Il risultato è che i cibi biodinamici sono di particolare qualità alimentare. Ma la biodinamica è anche un popolo nuovo, che vuole lavorare con gli abitanti delle città, lavorare per i loro bisogni e sostenere la loro evoluzione.
3. Ci parli degli interventi che si sono succeduti nel corso del convegno: cos’è emerso? Oltre all’argomento delle alleanze, quali sono stati i temi caldi che hanno accomunato gli interventi?
Il convegno ha avuto la partecipazione di oltre 60 relatori, tra i rappresentanti massimi dell’agricoltura e dell’ecologismo in Italia, tra questi i presidenti di FederBio, Aiab, Slow food, Banca etica, EcorNaturaSì, i presidenti onorari di Wwf e Fai, il responsabile ambiente di Coldiretti, la responsabile per Milano di Expo 2015, 12 docenti universitari, medici, architetti, economisti, pedagogisti e, soprattutto, agricoltori. Personalità come il ministro delle Politiche agricole,
alimentari e forestali Maurizio Martina, il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, il politologo Giovanni Sartori, l’ambientalista Vandana Shiva, l’archeologo e storico dell’arte Salvatore Settis hanno portato o inviato il loro messaggio. La volontà di rendere il biologico sempre migliore, anche potenziandolo con la biodinamica, è apparso un impegno comune e attuale; le aziende biodinamiche hanno ben raccontato come stanno presidiando il territorio e facendo buon cibo. Alcuni tra i ristoranti più in vista a Firenze hanno proposto piatti biodinamici durante il
convegno e si sono tenute degustazioni con gastronomi ed esperti.
4. Quali sono le prospettive future per l’agricoltura? E in particolare per il biologico e per il biodinamico?
L’agricoltura salverà il mondo. Oggi il 70% della popolazione mondiale è concentrata nel 3% delle terre emerse, le città. Gli agricoltori sono pochissimi, spesso affamati ed emarginati, una minoranza della popolazione mondiale, ma rappresentano le aspirazioni più innovative. L’agricoltura bio contiene innovazione, passione e benessere.
5. Concretamente, quali sono i progetti per il 2014? E quali gli attori che li realizzeranno?
Nel 2014 si avvia un nuovo ciclo della PAC, la politica europea sull’agricoltura. In buona parte deriva da visioni miopi, in genere dettate da moventi economici inconfessabili. Gli agricoltori
e i consumatori europei sono soggetti, nelle loro aspirazioni, anche a questa realtà. Non sappiamo ancora quali spazi avremo per lavorare decorosamente, molto dipende dalla forza che sapremo
esprimere per pretendere un’agricoltura sana a misura d’uomo. Sul pericolo di introduzione degli OGM, per esempio, con altre 30 organizzazioni agricole ed ecologiste abbiamo costituito una task
force e stiamo cercando di difendere la qualità dei prodotti alimentari e la sovranità alimentare.
6. Quali impulsi ha lasciato questo incontro?
Siamo molto decisi a lavorare con gli altri, a fecondare con le nostre idee e le nostre competenze il mondo rurale e a imparare come farlo meglio.
L’Associazione per l’agricoltura biodinamica ha istituito gruppi di sostegno tecnico per gli agricoltori: saranno un riferimento per chi vuole fare buona agricoltura. Abbiamo anche presentato la struttura di consulenza e formazione che mettiamo a disposizione degli agricoltori che vogliono fare biodinamica. Poi le sezioni regionali stanno lavorando per fare la loro parte, insieme agli altri, per questo Paese.
La stampa nazionale ne sta parlando, il messaggio del ministro Martina al convegno e la lunga intervista concessa a Repubblica lasciano ben sperare sul futuro dell’agricoltura italiana.
Le alleanze biodinamiche stanno creando un effetto.
7. Come si può restare informati e collegati dopo il convegno? Si possono rivedere online
gli interventi dei relatori?
È importante che gli agricoltori, i consumatori e chi porta loro i prodotti siano uniti. È importante che sempre più persone si iscrivano all’Associazione per l’agricoltura biodinamica e la sostengano
come possono.
Sul sito www.biodinamica.org sono presenti gli aggiornamenti e le informazioni su quanto facciamo, insieme alla scheda per sostenere l’associazione, mentre sul sito www.convegnobiodinamica.it è possibile rivedere le riprese dell’intero evento.
09/06/2014
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