In qualsiasi situazione ci troviamo, per quanto sia disagevole il luogo e inospitale l’interlocutore, è sempre possibile mettersi comodi. Seduti o in piedi, da soli o tra la gente, impariamo a evitare le posture e i gesti che creano tensione, sciogliendo ogni irrigidimento muscolare. Come già abbiamo avuto modo di rilevare, la tensione corporea si traduce in tensione psichica. E una comunicazione tesa non è mai efficace, soprattutto se viene attuata con un interlocutore “difficile”, che non fa nulla per metterci a nostro agio, e che, anzi, si diverte a “metterci i bastoni tra le ruote”.
L’esercizio per allentare la tensione. Mentre siamo sul campo di battaglia, lasciamo che la tensione si dissolva piano piano in tutto il corpo, fino ad avere la sensazione di esserci liberati di tutto il peso che portavamo addosso. Mentre ci sentiamo sempre più leggeri, concentriamoci sul nostro ombelico e immaginiamo di appoggiarci su di esso, come se fosse il centro del nostro equilibrio. Concediamoci tutti gli accomodamenti che ci servono, per arrivare a uno stato di tranquillità corporea, che si tradurrà all’istante in una calma interiore capace di sciogliere ogni sensazione di sforzo o di costrizione. E di spiazzare l’aggressività di chi ci sta di fronte.
Di Vittorio Caprioglio
17/06/2014
Importanza della comunicazione e linguaggio del corpo