Tra i vari tipi di manipolatori, uno dei più temibili è l’oratore perfetto. Grande proprietà di linguaggio, conoscenza dell’argomentazione, capacità di cadenzare il suo eloquio con domande, risposte e silenzi alternati con navigata maestria per spiazzare l’interlocutore. Il suo obiettivo? Sfinire l’altro, strappandogli sempre l’ultima parola. Spesso si tratta di persone autoreferenziate e centrate su di sè, che spiazzano l’interlocutore sommergendolo con il racconto dettagliato della loro vita, dei loro drammi o successi: questo fiume di parole ha, spesso, l’effetto di stancare la controparte, lasciandola priva del diritto di raccontare qualcosa di sè. Questo tipo di manipolazione si ritrova anche nei soggetti che partono dal presupposto di essere “superiori” rispetto a chi li ascolta, di sapere tutto, di essere informati ed esperti in qualunque ambito dello scibile umano: in questo caso, il manipolatore ha come finalità quella di “mettere in minoranza” l’avversario che, sentendosi attaccato e arbitrariamente spiazzato su tutti i fronti, reagirà innervosendosi e facendosi travolgere dall’ansia.
Di Vittorio Caprioglio
22/06/2014
Importanza della comunicazione e linguaggio del corpo