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SHANKHAPRAKSHALANA
È la pulizia dell’intestino. Gli yogi le attribuiscono un’importanza fondamentale: è usata sia nella pratica dello yoga, per assicurare una buona circolazione dell’energia, sia nello yoga terapia cioè in quella branca dello yoga che si occupa della salute. Si esegue bevendo dell’acqua salata e praticando specifici esercizi. Ci sono due pratiche di pulizia interna: una lunga che svuota tutto l’intestino (shankhaprakshalana), e una breve Laghu Shankhaprakshalana. Tutte e due le tecniche svolgono un’azione di purificazione del sangue, rinforzano il sistema immunitario e sono indicate nei disturbi digestivi. Sono utilizzate “nella cura di diabete mellito, ipoglicemia, obesità, ipercolesterolemia e livelli lipidici alti”. La pratica completa ha effetti più profondi e purifica tutto il sistema energetico.
Entrambe le tecniche vanno eseguite sotto la guida di un maestro esperto (e in alcuni casi anche con la presenza di un medico), soprattutto quando il soggetto soffre di disturbi psicologici o malattie. Gli yogi ritengono che questa tecnica possa portare giovamento a tutti, ma diviene indispensabile nei casi in cui c’è un blocco dell’area pelvica. In tali casi si potrebbe eseguire la pratica breve tutti i giorni per una settimana e poi, dipende dal problema, con cadenza settimanale o mensile.
02/07/2014
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Yoga e benessere psicofisico a cura di Marisa Cavalluzzi |
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