Una stalla con l’anima
Il rapporto con gli animali è il cuore della fattoria. Ce lo racconta Fabrizio Durante, che coordina questa attività alla Di Vaira
Per conoscere davvero un’azienda biodinamica si dovrebbe prima di tutto fare un giro in stalla e osservare gli animali e il rapporto che con loro hanno le persone che le accudiscono: è dalla serenità di questa relazione che si coglie la qualità del lavoro e di relazione dei lavoratori di tutta l’azienda. Gli animali, infatti, sono i portatori dell’anima dell’azienda biodinamica.
“Come l’anima dell’uomo sta attraversando un’epoca di profonda trasformazione – scriveva Rudolf Steiner – cosi è anche per il mondo degli animali. L’uomo si trova così di fronte a due possibilità: contribuire a questo passaggio evolutivo aiutando l’animale, oppure contrapporsi di fatto praticando un rapporto di sfruttamento e di snaturamento.
Cosi facendo egli però arreca danno alla sua anima”. Per questo in una stalla biodinamica è fondamentale recuperare il rapporto fra le persone e gli animali, perchè ciò aiuta l’evoluzione dell’intera comunità; da come si supporta questo rapporto e dalla qualità del lavoro in stalla si può misurare il vero miglioramento dell’intera azienda.
La stalla della Fattoria Di Vaira è stata convertita alla biodinamica solo sette anni fa, partendo da una situazione di allevamento convenzionale nella quale gli animali venivano alimentati soprattutto con farine (e quindi con pochi foraggi) e con una selezione genetica molto spinta verso la resa produttiva.
Il percorso di conversione è stato quindi lungo e difficile; in esso è stato fondamentale l’approccio delle persone che se ne occupano.
A renderlo chiaro è Fabrizio Durante, il capo stalla della Di Vaira, un vero allevatore biodinamico, anche se lui non lo sa e non è interessato a darsi nomi o titoli. Chi lo conosce vede la cura e l’attenzione agli animali che mette nel suo lavoro e l’istinto preciso che lo porta a riconoscere subito di cosa hanno bisogno.
Fabrizio ha 54 anni ed è nato a Montenero di Bisaccia, un paese a pochi chilometri da Petacciato (Campobasso), dove sorge la Fattoria.
Lavora alla Di Vaira da ben trent’anni. “Ho quasi sempre lavorato con gli animali, a parte un periodo come trattorista, e nella vecchia fattoria mi occupavo anche delle pecore, dei maiali e delle vacche marchigiane; ora ci sono solo le vacche e le capre, di queste ultime si occupa mia moglie Fabiola con l’aiuto di nostra figlia, Ida”.
La tua giornata di lavoro inizia davvero presto, vero?
Molto! Comincio infatti alle tre del mattino. Prima di tutto pulisco le mangiatoie, poi distribuisco
le farine in modo tale che le vacche possano mangiare tutte allo stesso modo, sia quelle deboli, come quelle senza corna, che quelle forti: devono avere tutte accesso alla loro razione. Mentre manze e vacche in asciutta mangiano, comincio a pulire le mangiatoie delle vacche in lattazione, che in quel momento sono in mungitura. Quindi vado alla vasca dell’insilato per preparare il carro
miscelatore del cibo, in modo che quando gli animali escono dalla mungitura possano trovare il cibo pronto e distribuito, perchè è proprio in quel momento che ne hanno bisogno.
Un bel daffare!
Ed è solo l’inizio! Dopo queste operazioni, c’è la paglia da trasportare e distribuire, la pulizia delle corsie, la preparazione di ciò che serve il giorno seguente. A volte devo seguire i veterinari, sia quello che si occupa della nostra azienda che quelli della Asl che passano per gli innumerevoli controlli. E cerco di fare tutto tenendo sempre d’occhio le vacche, perchè osservarle e capire come stanno per me è la cosa fondamentale.
Che attenzioni particolari richiedono gli animali?
Le vacche, se trattate bene, rispondono con il bene, percepiscono l’attenzione di chi si prende
cura di loro e volentieri collaborano. Con chi le tratta bene stanno bene e sono buone!
La stalla è stata il centro della trasformazione della Di Vaira in fattoria biodinamica. Come vedi il futuro?
Il progetto per questa stalla è quello di lavorare come si faceva una volta. Un esempio? Il fatto di iniziare il lavoro in orario antelucano, perchè la vacca è un animale mattutino, le piace mangiare presto e poi riposare.
Nel tempo mi piacerebbe riuscire a riportarle a mangiare l’erba d’estate e il cibo secco in inverno, vorrei insomma seguire il ciclo delle stagioni e fare in modo che anche loro lo capiscano e lo seguano. Ho sempre amato la razza bruna, che è quella dei nostri animali, e mi piace che nella nostra stalla ci sia una bella mandria di animali in purezza, nati e cresciuti da noi secondo il nostro criterio di allevamento, che rispetta una giusta produzione di latte, in modo da essere economicamente sani, ma senza forzare gli animali a dare più di quanto possono.
Sono contrario all’uso di farmaci e altri trattamenti: una stalla sana e pulita è la miglior garanzia e non richiede l’uso di medicinali.
Come fate a preservare la salute degli animali?
Naturalmente alla Di Vaira usiamo solo l’omeopatia, ma, come dicevo prima, la buona salute degli animali è garantita prima di tutto da una cura attenta della stalla, dalla pulizia e da un’alimentazione sana e di qualità.
Ovviamente è necessario anche porre molta attenzione a una buona gestione delle nascite, rispettando un giusto ritmo.
Ti piace il tuo lavoro?
Si, mi piace molto e cerco di farlo al meglio, ben sapendo che non si lavora da soli e che ogni cambiamento e miglioramento richiede lo sforzo e la collaborazione di tutti, in modo che le cose vadano sempre meglio, senza che nessuno debba faticare più degli altri.
Cosa temi di più nella tua attività?
Che non ci siano scorte a sufficienza, ossia che non ci siano buoni foraggi per la vacche, perchè un buon cibo è fondamentale per il loro benessere e per la qualità del latte, e poichè le vacche mangiano ciò che produciamo, questo dipende dal lavoro di tante persone diverse. Mi auguro sempre che si riesca a lavorare bene tutti insieme per ottenere questi risultati, perchè in un’azienda come questa il buon lavoro di uno significa il buon lavoro di tutti e il successo di uno è il successo di tutti.
05/07/2014
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