Orti d’estate
In questa stagione, la vita del suolo è in forte proliferazione; la sostanza organica viene triturata
e digerita con intensità dai microorganismi del suolo, liberando nel terreno tanti elementi minerali
utili alla vita delle piante. È dunque necessario accompagnare questa tendenza, prevenendo o attenuando le cause che ne potrebbero limitare il risultato.
Il primo fattore che potrebbe compromettere lo sviluppo e la fruttificazione delle piante è la disponibilità di acqua; bisogna quindi occuparsi dell’irrigazione, anche per le piante considerate
più resistenti. Senza ricorrere all’acqua del rubinetto, si può utilizzare l’acqua piovana, raccolta nelle vasche, oppure l’acqua di “per scorrimento”, che disperdono grandi quantità di acqua sul terreno, e “a pioggia” sopra la chioma delle piante. Meglio preferire quelli “a goccia” che rilasciano l’acqua a poco a poco in prossimità delle piante.
In questa stagione, si completano semine e trapianti. Questi lavori riguardano soprattutto le varietà
tardive degli ortaggi estivi e le specie più delicate, da proteggere da eventuali abbassamenti della temperatura. A giugno si preparano i semenzai all’aperto di cavolo cappuccio autunnale precoce
(o autunno-invernale tardivo), cavolo verza, indivia riccia, lattuga a cappuccio estiva (o romana), bietole da coste, porro, radicchio di Chioggia, scarola, laghetti e corsi d’acqua. L’acqua migliore è quella che si risparmia con una buona tecnica di coltivazione biologica, ricorrendo a tecniche come la pacciamatura naturale, ovvero la copertura del terreno lavorato intorno alle piante con erba, paglia o altre sostanze naturali. Così facendo, si riduce la perdita di acqua per evaporazione, il terreno non risente dell’azione battente dell’acqua in caso di pioggia, si ostacola la crescita di piante spontanee, si favorisce la proliferazione degli organismi utili in superficie con l’arricchimento del terreno per l’apporto di elementi nutritivi che derivano dal compostaggio dei materiali che abbiamo apportato.
Per risparmiare acqua è bene evitare sistemi di irrigazione sedano. In pieno campo si mettono a coltura basilico, bietola da orto, cardo, cavolo cappuccio estivo-autunnale, indivia riccia, lattuga, scarola, sedano , fagiolo, fagiolino, pomodoro tardivo, zucchina, porro.
Il bravo orticoltore biologico usa tante varietà ed ecotipi locali dei diversi ortaggi e in diverse epoche di semina, diversificando la coltivazione per avere momenti diversi di raccolta. Importanti
sono anche i lavori di cura alle piante già in forte crescita, cioè il posizionamento e il fissaggio di tutori di sostegno ai pomodori, al fagiolino rampicante, al pisello; un buon sostegno è quello fatto sempre in materiale naturale, ricavato da alberi o canneti del luogo.
12/07/2014
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