LA COMUNICAZIONE PARAVERBALE - 2^parte
Il timbro della voce. Per timbro si intende la caratteristica di una voce di essere monotona o variata; tale
Caratteristica dipende essenzialmente dal modo in cui il suono è elaborato all’interno della cavità del naso e della bocca. Nell’atto della fonazione entrano in funzione più di cento muscoli, che ricevono ordini dai centri nervosi alla velocità di quattordici impulsi al secondo. In altri termini la voce può essere usata facendo predominare su tutti gli altri un solo elemento costitutivo o un solo gruppo di elementi, al punto di procurare un senso di piattezza vocale e di monotonia. Oppure si può sfruttare al massimo la combinazione molteplice di tutti gli elementi e quindi si può variare e vivificare con intelligenza il gioco vocale.
Una voce monotona manca di alti e bassi, di risonanze e di modulazioni. In sostanza non vengono sfruttate dall’individuo tutte le possibilità della cassa armonica. È come un leit motiv insistente e predominante che a lungo andare genera noia.
Una voce variata invece sfrutta abilmente alti e bassi, le risonanze e molteplici modulazioni, come l’insieme delle variazioni sinfoniche in un tema musicale. È una voce civetta, suadente, che aggancia l’interesse, a volte purtroppo indipendentemente da quello che dice. È la voce caratteristica dei seduttori in ogni campo.
La nasalizzazione della voce. In questo caso l’aria emessa passa prevalentemente dal naso. Al di là delle condizioni patologiche esistenti in alcuni casi, la nasalizzazione può dipendere da particolari posizioni, sollecitate da qualche atteggiamento caratteriale, degli organi deputati alla fondazione. La caratteristica della voce nasalizzata è la lagnosità quasi infantile, al contrario si ha una voce secca, essenziale.
La dizione. Si ha una corretta dizione quando i suoni consonantici di una lingua non vengono distorti, trasformati o contraffatti rispetto agli originale codificati dalla tradizione storica. Una dizione sporca può derivare da malformazioni dell’apparato fonatorio, da tradizioni ambientali, da particolari stati d’animo o caratteriali. Per quanto riguarda gli stati d’animo si ha una cattiva dizione perchè l’emozione influenza il grado di salivazione della cavità della bocca.
La cadenza. La costanza della velocità con cui si parla viene detta cadenza. Essa è riferita soprattutto alle pause che vengono usate nel discorso. In linea di massima la cadenza è frutto essenzialmente dell’ambiente sociale nel quale l’individuo vive, ma poichè è in relazione con il ritmo respiratorio diviene segnale di emozioni o di atteggiamenti individuali.
L’affettazione nel linguaggio. Si intende per affettazione il dare un valore esagerato a certe parole o espressioni cercando, attraverso il discorso, di tenere sempre desta l’attenzione e prolungare l’effetto delle frasi. “Chi parla affettato tende anche ad assumere atteggiamenti vanagloriosi, perchè solleva il mento più del normale e di conseguenza ha lo sguardo sempre occupato a evitare la punta del proprio naso. Il quale naso è appunto in aria forse per sottrarsi al cattivo odore delle proprie espressioni. Non per niente si dice che chi si dà delle arie ha ‘la puzza sotto il naso’”.
13/07/2014
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