LE TORRI DI MOLFETTA - 1^parte
La Puglia, da sempre terra di passaggio e di approdo per le popolazioni del Mediterraneo, ha dovuto anche difendersi dall’invasione e dalla conquista, costruendo apprestamenti difensivi di diversa fattura e in diverse epoche. In particolare sono note le torri costiere, diffuse lungo l’intero perimetro marino, dal Gargano al Capo di Leuca, innalzate per l’avvistamento delle navi degli invasori, come anche le torri dell’interno sorte a difesa delle campagne. Esse hanno generalmente pianta quadrata o rettangolare, si sviluppano su due piani e spesso presentano una caditoia che sovrasta la porta d’ingresso, dalla quale gli assediati potevano scagliare sassi o versare acqua e olio bollente contro i predatori. Nelle strade “Terra d’ulivi” esistono esempi pregevoli di costruzioni fortificate che vale la pena riscoprire.
Percorrendo la strada provinciale Molfetta-Terlizzi, sorpassata l’uscita per l’autostrada A14 e svoltando a sinistra, si giunge ad un quadrivio. Prendendo ancora a destra, e dopo 300 m per un viottolo a sinistra, si incontra Torre Falcone, mentre dallo stesso quadrivio, prendendo a sinistra ed all’incrocio successivo svoltando a destra, dopo altri 200 m, si può ammirare Torre del Gallo. Entrambe di proprietà privata, hanno pianta quadrata e caditoie. Per raggiungere Torre Sgamirra si segue la medesima strada che porta a Torre Falcone, ma giunti al quadrivio si svolta a sinistra e a 500 m dall’edicola votiva posta lungo la strada, si giunge alla torre posta lungo il ciglio della Lama Cupa: in completo stato di abbandono è parzialmente distrutta. Sempre lungo la strada provinciale per Terlizzi è possibile raggiungere Torre Villotta, una costruzione a tre piani, alta circa 10 metri, a pianta quadrata con l’accesso ai piani superiori attraverso scale in legno retrattili. Nella torre si può entrare anche dal terrazzo dell’attiguo frantoio costituito da tre vani, fornito di camino e cisterna.
28/07/2014
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