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BENI DI FAMIGLIA – QUANDO PENSARCI E COME
In un momento così difficile a tutto si vorrebbe pensare meno che agli adempimenti burocratici. Dal Governo è in arrivo un aiuto per snellire le pratiche di successione: con il decreto semplificazione =pacchetto Renzi= salirà da 25.000 a 100.000 euro il tetto sotto il quale coniugi e parenti non devono presentare la dichiarazione di successione. Per il resto seguiamo i seguenti consigli notarili.
SE SEI TU CHE RICEVI
Sia se hai trovato il testamento della persona che è venuta a mancare, sia se non ce nè traccia, vai da un notaio: nel secondo caso si occuperà lui di verificare se esiste un testamento pubblico, cioè uno redatto presso uno studio notarile.
Il passo successivo è il verbale di pubblicazione: “sarà sempre il notaio a indicare la documentazione necessaria per redigerlo e, nella maggior parte dei casi, ci penserà lui a procurarla”.
Ricordati di pagare le tasse entro un anno. Devi presentare la dichiarazione di successione per le eventuali imposte, che variano in base al valore dell’eredità e al grado di parentela degli eredi. Per i parenti stretti come moglie e figli c’è la franchigia (la soglia al di sotto della quale non si deve nulla) di un milione di euro.
Se l’imposta è salata puoi chiedere al Fisco di pagarla a rate in cinque anni. Per gli immobili devi calcolare l’imposta di trascrizione e quella di voltura in catasto, pari al 2 e all’1 per cento del valore catastale, che però sono di soli 200 euro ciascuna se l’appartamento ereditato è la tua prima casa.
SE SEI TU CHE LASCI
Molti pensano che passare il patrimonio ai figli con una donazione sia un modo per snellire la burocrazia e pagare meno tasse. In realtà, dal punto di vista fiscale la donazione viene trattata come una normale successione. E’ un acconto di eredità a tutti gli effetti.
UN CHIARIMENTO
A differenza del testamento, che è un atto personale e può rimanere segreto, essere modificato e revocato fino alla fine, la donazione è un contratto non modificabile senza il consenso di tutti i contraenti ed è impugnabile se non rispetta la quota di eredità che spetta per legge a coniuge e figli. Buona lettura a tutti.
09/08/2014
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''Il Fisco'' a cura di Saverio Minervini |
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