KAPALBHATI E UJJAYI
È un pranayama che fa parte delle tecniche di shatkarma. Si tratta di concentrarsi sull’addome e di porre l’enfasi solo sull’espirazione perchè l’inspirazione è automatica. La concentrazione dovrebbe essere portata alla parte alta dell’addome, sotto le costole dove si trova il diaframma. Questo tipo di respirazione ha un’influenza diretta sull’area addominale e pelvica perchè stimola quest’area da un punto di vista più grossolano, ma la sua vera funzione è quella di purificare la parte frontale del cervello. Infatti, “kapal è il cranio e bhati significa luce, splendore, percezione, conoscenza. Questo pranayama rinvigorisce l’intero cervello ed i centri responsabili della percezione e dell’intuito più sottili”. Kapalbhati interviene e stimola apana vayu, samana vayu e udana vayu. È un pranayama indicato per i blocchi dell’area pelvica, addominale ma può essere utilizzato anche nelle altre fasce di blocco valutando le problematiche dei singoli casi.
Nella forma base Ujjayi, è un pranayama facile da praticare: mentre si esegue la respirazione yogica completa si contrae leggermente la glottide tanto da produrre un suono del respiro molto simile al russare. Il suono dovrebbe essere percepito solo dal soggetto che esegue la respirazione in ujjayi.
È un pranayama calmante utilizzabile nei blocchi della gola, del torace e in tutti i casi di accelerazione della mente come ad esempio negli stati ansiosi e negli attacchi di panico. È un pranayama molto importante per la meditazione, infatti, molte pratiche meditative, come ad esempio il Kriya yoga, utilizzano questa respirazione abbinata a mudra e bandha.
Esso permette, se praticato a lungo, un rapido accesso alle istanze più profonde del proprio essere, spesso offuscate da condizionamenti e blocchi emotivi. Il respiro ujjayi apre a mio avviso, una strada al contatto col proprio Sè. Questo pranayama non è indicato per i soggetti molto introversi e che soffrono di depressione, ma all’interno di un programma ben calibrato, studiato da un esperto di yoga (concordato anche con eventuali specialisti che seguono il soggetto), può essere utilizzato anche in questi casi.
10/08/2014
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