Valvole termostatiche, un grado in meno in casa porta ad un risparmio del 7% annuo
Dopo Piemonte e Lombardia, è iniziato il conto alla rovescia anche per i condomini con riscaldamento centralizzato di tutta Italia. Entro il 31 dicembre 2016, infatti, sul territorio nazionale coloro che risiedono in edifici con questa tipologia di impianti dovranno dotarsi di valvole termostatiche con contabilizzatori di calore, pena sanzioni amministrative per il condominio da 500 a 2.500 euro. Mentre tutti corrono ai ripari per provvedere al nuovo obbligo, scontrandosi con assemblee litigiose e scarsa informazione, si accende il dibattito sul reale risparmio energetico che queste apparecchiature possono garantire al condomino.
L'obbligo di termoregolazione e contabilizzazione è previsto all'interno del decreto legislativo di recepimento della Direttiva 2012/27/UE sull'efficienza energetica, approvato il 30 giugno scorso dal Consiglio dei Ministri. Le valvole termostatiche sono meccanismi di termoregolazione che permettono una suddivisione del calore nelle diverse stanze del proprio appartamento e consentono di escludere automaticamente il termosifone una volta che la camera ha raggiunto la temperatura desiderata. I contabilizzatori o ripartitori di calore sono, invece, apparecchiature che, installate sui singoli radiatori, quantificano il calore effettivamente consumato.
«Già da tempo – spiega Marco Decio, direttore del mercato privato di Cofely Italia, società del gruppo Gdf Suez - siamo impegnati nell'installazione di migliaia di questi sistemi presso i condomini di Lombardia e Piemonte, le prime Regioni che, in Italia, hanno legiferato in materia . La sola riduzione della temperatura dell'ambiente da 21 a 20°C porta già a un risparmio pari al 7% annuo».
Secondo quanto stimato da Cofely Italia, con un impianto di contabilizzazione del calore e termoregolazione, il condominio realizza un risparmio medio annuale sul combustibile utilizzato dalla caldaia compreso tra il 10% e il 30%, rispetto alla situazione anteriore all'installazione; questo a fronte di una spesa d'installazione variabile tra i 90 e i 140 euro per termosifone. Inoltre attualmente lo Stato italiano prevede il recupero in 10 anni del 50% del costo sostenuto per l'impianto di contabilizzazione del calore. Il rimborso avviene sotto forma di detrazione Irpef per le spese di ristrutturazione come intervento finalizzato al risparmio energetico. Se, ad esempio, una famiglia spende 1.000 euro per l'impianto di contabilizzazione, 500 euro vengono rimborsati dallo Stato (50 euro l'anno per 10 anni). Il decreto di stabilità 2011 permette la detrazione fiscale del 65% in 10 anni in caso di contestuale sostituzione della caldaia con uno dei nuovi modelli a condensazione. L'Iva resta agevolata al 10% per le ristrutturazioni edilizie e l'intervento rivaluta l'immobile nel tempo.
«Benchè possa sembrare un intervento semplice, si tratta, in realtà, di un'operazione altamente specialistica, che richiede il progetto di un professionista esperto di contabilizzazione, previo rilievo e certificazione dei corpi scaldanti installati in ogni appartamento – continua Marco Decio -. Può risultare, infatti, conveniente considerare l'opportunità di effettuare, con l'occasione, ulteriori azioni utili a ridurre ancora di più i consumi energetici. È importante sapere, infatti, che la diagnosi energetica del sistema edificio-impianto è lo strumento che consente di individuare eventuali altre esigenze di ottimizzazione energetica, come l'opportunità della riqualificazione della centrale termica».
È il caso del condominio di via Piave n° 34, a Macerata, dove Cofely è intervenuta, oltre che nell'installazione di valvole termostatiche e di un sistema di contabilizzazione e ripartizione del calore, sviluppando un progetto più ampio di riqualificazione energetica per l'immobile, composto da 13 unità abitative. Tale progetto ha previsto: la riqualificazione della centrale termica con la sua trasformazione a gas metano; l'installazione di un nuovo impianto termico ad alto rendimento a condensazione; la sostituzione delle pompe di calore tradizionali con pompe di calore a tecnologia inverter, che consentono l'adattamento costante della potenza della pompa alle esigenze dell'utente. L'intervento ha permesso al condominio di ridurre il costo dell'energia primaria e il fabbisogno di energia complessiva, con un abbattimento dei costi per il riscaldamento pari ad oltre il 40%. Tale risparmio consente di ammortizzare l'investimento mediamente in 4-5 anni, rateizzandolo senza nessun aumento dei costi per il condominio.
di Mi. F.
Fonte: il sole 24 ore
15/08/2014
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