NARCISISMO - 1^ parte
Atteggiamento psichico e comportamentale per il quale la persona tenta di porre se stessa, in modo più o meno diretto, al centro dell’attenzione, al fine di sentirsi intimamente accettata, amata, volute, apprezzata. Tale modalità, a seconda di quanto urgenti sono i bisogni interiori, pervade in vario modo la comunicazione incentrandola costantemente sull’Io e sull’affermazione/difesa della propria immagine.
Le parole del narcisismo. “Allora che ne pensi? Sono un grande, eh?”, “Non è che avete parlato di me tutta la sera, vero?”, “Quello che posso darti io non te lo può dare nessuno”, “Mi irrita, vuole sempre essere al centro dell’attenzione”, “Non parlare sempre di te, ascolta anche gli altri ogni tanto”, “Avete sentito la mia mancanza, vero?”, “Devo difendere la mia immagine”.
Il narcisismo evoca il tema di una percezione di sè grandiosa – seppure spesso compensativa di un senso di inferiorità o di mancanza – e si associa dunque a una gestualità a volte solenne, a volte retorica, autocelebrativa, eccessivamente espansiva. I movimenti sono ampi, tendenti alla spettacolarizzazione o alla teatralizzazione, con costanti riferimenti delle mani a se stessi, in particolare all’altezza del proprio petto, a indicare “Io”. Ci sono tuttavia forme più sfumate di narcisismo in cui il riferimento all’Io è vissuto in modo più mascherato e posato, tradito solo da uno sguardo che si accende quando gli altri parlano di lui.
Il narcisismo è nevrotico o patologico quando nella personalità adulta permangono bisogni che erano presenti nell’infanzia (soprattutto la prima) e nell’adolescenza. Si tratta di bisogni percepiti come imprescindibili, relativi alla conferma da parte degli altri del proprio valore come persona, dell’essere amati/accettati, della bontà intrinseca di ciò che si sta facendo.
27/08/2014
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