PATOCROMIA: PIGMENTI O MACCHIE
I pigmenti sono anomalie del colore dell’iride e sono segni di disturbi chimici-fisiologici. Possono trovarsi distribuiti in tutta la superficie dell’iride, oppure in determinati settori e avere differenti dimensioni, forme e colorazioni.
Il loro significato varia a seconda del colore (organo di provenienza), della localizzazione, della presenza o meno di segni perifocali, della forma, dell’aspetto superficiale, della brillantezza. In generale, sono peggiorativi se si trovano all’interno del collaretto.
MACCHIE TOSSINICHE: si tratta di pigmenti che non sembrano impregnati nella struttura iridea, ma leggermente al di sopra di essa, come “appoggiati”, hanno un bordo nettamente delimitato e a causa di questo alcuni autori li definiscono anche macchie geografiche visto che, con un po’ di fantasia, li si potrebbe far somigliare a delle “isole”. La loro osservazione ricorda una “nuvola” compatta che sembra sovrapposta al tessuto irideo. Un dato di rilievo è che il tessuto circostante non sembra impregnato di questa colorazione. Queste macchie tossiniche sono considerate in genere topolabili, ossia la loro collocazione nell’iride non è collegata a nessuna affezione tipica di questo settore ma la loro indicazione è generale, e dipende molto dal colore della pigmentazione osservata. Le macchie tossiniche sono quelle che in maggior misura si collegano alla “diatesi cancerogena”.
MACCHIE TOSSIEMICHE: queste sembrano accumuli di tossine molto localizzati, che si sono addensati con il passare del tempo. A differenza delle macchie tossiniche, quelle tossiemiche impregnano il tessuto dell’iride, per cui vengono definite topostabili (e hanno quindi relazione diagnostica con il settore dell’iride in cui si trovano). I loro bordi non sono nettamente delimitati ma sfumano gradualmente fino alla scomparsa. Come nel caso delle macchie tossiniche, il colore indica il tipo di squilibrio del metabolismo che con maggior probabilità ha causato la loro comparsa.
Ricordiamo le forme più importanti:
- Pigmento a cascata: sembra fuoriuscire dalla pupilla e si riserva nel collaretto (può anche oltrepassare il limite). Il significato è quello di probabili tumori maligni dell’intestino.
- Pigmento a cavolfiore: la sua superficie ricorda appunto il cavolfiore, predispone a tumori gastrici ed epatici.
- Pigmento peloso: in genere di colore marrone scuro, ha superficie che appare simile ad una fitta pelliccia. È indicazione di malignità e se si trova nella donna tra ore 5 e ore 7 riguarda possibili tumori di utero e annessi (anche ghiandola mammaria).
- Pigmenti in grani: piccoli e numerosi, hanno diverse interpretazioni. Spesso indicano presenza di cisti nell’area di riflesso corrispondente.
- Pigmenti geometrici e appuntiti (stelle, triangoli, ecc.): sono segni di predisposizione al cancro, più pericolosi se allineati tra loro o solitari.
- Pigmento salmone: se presente all’interno del collaretto, indica gravi disturbi dello stomaco con probabile degenerazione maligna.
19/09/2014
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