Caseificio Cansiglio
La meraviglia di questa azienda si coglie a prima vista, arrivando ai pascoli.
Situata a 1000 metri sul livello del mare, la piana del Cansiglio è circondata, in alto, da boschi di faggio e, più in basso, di abete rosso, distribuiti in maniera insolita a causa dell’inversione termica caratteristica di questo altipiano. Il vantaggio lo si vede dalla qualità dei prati tipica di alpeggi più alti.
Il Cansiglio è un’immensa distesa di erba fresca dove, nella bella stagione, pascolano liberamente le mucche degli allevatori riuniti nel Centro caseario e agrituristico dell’altipiano Tambre-Spert-Cansiglio, mentre d’inverno il bestiame ha a disposizione moderne stalle dove trovare riparo.
È proprio qui, tra grandi pascoli in un ambiente del tutto incontaminato, cui si arriva attraverso stradine secondarie, che incontriamo Mirko Breda, presidente del Centro caseario e titolare dell’azienda agricola Lissandri.
Originario di Fregona, paese della provincia di Treviso, Mirko si è stabilito nel Cansiglio ormai da più di 15 anni: una scelta che, non ha dubbi, rifarebbe ancora oggi. Ci spiega che il Cansiglio, altopiano carsico situato tra le province di Belluno, Treviso e Pordenone, è il luogo ideale per fare biologico. Ne sono convinti i soci riuniti nel Centro caseario. Il Cansiglio offre un contesto naturalistico davvero unico, caratterizzato dal ristagno idrico tipico delle zone carsiche e da ampi
prati che offrono alle mucche grande disponibilità di foraggio e terreni su cui pascolare in libertà tra una grande varietà di erbe che rendono il latte profumato e speciale. Il suo allevamento conta 110 vacche di razza pezzata rossa e bruna alpina, il cui latte viene interamente conferito alla cooperativa.
In caso di necessità, ci spiega, le mucche vengono curate da un veterinario omeopatico; Mirko e i suoi soci sanno bene, infatti, che il benessere degli animali non è solo il presupposto fondamentale per dare un buon latte, ma anche per azzerare l’incidenza delle malattie.
Dopo aver visitato i pascoli, Mirko ci accompagna al caseificio: ci lasciamo alle spalle il Cansiglio, per scendere i tornanti che dalla piana arrivano a Tambre, comune della provincia bellunese che conta meno di 2000 abitanti. Lì, presso quella che un tempo era la vecchia latteria sociale, si è ricavata la sede del Centro caseario, che ospita il piccolo caseificio dove lavora il team dei casari, ma anche un bed and breakfast, ideale per chi vuole passare qualche giorno a contatto con la natura, immerso nell’atmosfera distesa di questi luoghi, assaporandone i sapori e i profumi.
Nato nel 1970 per volontà del Corpo forestale dello Stato, il Centro caseario e agrituristico dell’altipiano Tambre-Spert-Cansiglio è una cooperativa che dal 1992 produce latte, formaggi e yogurt biologici con certificazione Icea (Istituto per la certificazione etica e ambientale).
Inizialmente, la scelta del biologico si spiegava più che altro con la necessità di caratterizzare il prodotto, ma ben presto a questa motivazione pratica se n’è aggiunta una più profonda, legata ai valori intrinseci del bio: tutti si sono resi conto che il biologico rappresenta una grande opportunità per l’uomo e per l’ambiente, specialmente in una zona come questa.
Permette di salvaguardare il territorio, preservandone il patrimonio paesaggistico e contribuendo alla sopravvivenza delle realtà montane più piccole, altrimenti destinate a scomparire.
È necessario, però, anche pagare agli allevatori il giusto prezzo e in questo modo la cooperativa permette alle aziende che ne fanno parte di rinnovarsi, offrendo ai figli la possibilità di portare avanti con fiducia le attività dei padri.
Il Centro caseario assume così anche una valenza sociale, offrendo opportunità occupazionali a giovani che, altrimenti, dovrebbero abbandonare il territorio e cercare un lavoro altrove.
Ma non si dimentica degli anziani del paese, ai quali mette a disposizione una grande sala da ritrovo.
Per il futuro, poi, c’è il progetto di una nuova struttura più grande, che comprenda anche percorsi didattici. Queste caratteristiche rendono il Centro caseario un’importante risorsa per il territorio e hanno portato alla cooperativa anche un prestigioso riconoscimento: qualche anno fa, infatti, è stata insignita del premio regionale per lo sviluppo economico, un “riconoscimento alle aziende che abbiano realizzato cospicui risultati produttivi e di valore sociale”.
Dato che l’interesse sociale non può prescindere da quello nei confronti dell’ambiente, in un’ottica di risparmio energetico e tutela ambientale, s’inserisce il progetto di autosufficienza energetica, attuato tramite la produzione di biogas ottenuto dagli scarti, dal siero di lavorazione e dalle deiezioni delle stalle, integrati dall’installazione di pannelli solari.
27/09/2014
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