GIUSEPPE VERDI: VICENDE E ANEDDOTI - 2^ parte
La prima rappresentazione del “Nabucco” andò in scena alla Scala il 9 marzo 1842; nel dramma degli ebrei, espresso con musica nuova e vigorosa, il pubblico riconobbe l’angoscia degli italiani oppressi. Tra gli spettatori vi era il fratello della compianta Margherita, con un sacchetto di monete d’oro per ingraziarsi la claque; ma non fu necessario, dato l’enorme successo. Verdi pose mano subito a una nuova opera, “I Lombardi alla prima Crociata”, il cui libretto ebbe problemi di censura abilmente risolti da Merelli. L’episodio si divulgò e già nel pomeriggio della prima rappresentazione gli ingressi della Scala erano gremiti di folla. Anche allora il culmine dell’entusiasmo fu suscitato da un coro, “O Signore, dal tetto natìo”; la nostalgia dei crociati lombardi di identifica con le aspirazioni nazionali degli spettatori, che decretarono al musicista un indescrivibile trionfo.
La censura, sempre più severa, non tollerava le rappresentazioni di congiure contro i regnanti, cosicchè “La maledizione”, tratta da uno scritto di Victor Hugo, fu modificata ambientando l’azione in Italia anzichè in Francia e sostituendo a re Francesco I un libertino duca di Mantova. Mutato anche il titolo in “Ringoletto”, andò in scena nel 1851, con ampio consenso, al teatro La Fenice di Venezia.
Assistendo a Parigi alla rappresentazione de “La dame aux camèlias” di Alessandro Dumas figlio, Verdi si appassionò alla vicenda, ispirata alla “dolce vita” dell’epoca in contrasto con i severi principi borghesi, musicandola in breve tempo. Ma il pubblico del La Fenice non accettò la storia troppo audace de “La Traviata”, nè che per interpretare una donna di mondo consunta dalla tisi fosse stato scelto un soprano corpulento. L’anno seguente la più romantica opera verdiana ebbe però il giusto riconoscimento e presto trionfò anche in America. Problemi con la censura borbonica, essendo l’opera in programma a Napoli, si presentarono per “Un ballo in maschera”. Dapprima fu imposto il cambiamento del titolo, in origine “Una vendetta in domino”, poi del luogo e dei personaggi.
06/10/2014
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