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I CENTRI STORICI: GIOVINAZZO - 1^ parte
Risalendo l’Adriatica a 20 km circa da Bari si incontra la fiorente città costiera di Giovinazzo. Già famosa in età romana per la sua marineria, è menzionata come Natiolum nella Tavola Peutingeriana. L’antico centro si arrocca, sin dalle sue origini, su una stretta penisola protesa verso il mare, sin dal V sevolo sede vescovile e durante tutto il medioevo importante centro di scambi commerciali e culturali del Mediterraneo. Delle mura che circondavano la città sia dalla parte di terra che dal mare, rafforzate sul finire del XV secolo, permangono ancora oggi il Torrione semicircolare a ovest, il tratto di mura tra la cattedrale e il cosidetto Fortino, cioè il Bastione Aragonese eretto nel 1488, e un lungo tratto di mura che vanno dal Palazzo Ducale fino a Palazzo Lupis. Le porte della città furono abbattute insieme a gran parte delle mura nel 1860 per collegare il borgo antico alla nuova zona residenziale.
Alta sul mare e sulle case del centro antico si eleva la Cattedrale, dedicata all’Assunta ed eretta nel 1113. Della facies antica rimane l’impianto romanico basilicale a tre navate con transetto e snelle torri campanarie sul retro prospetto. L’esterno conserva il fascino degli edificio del medioevo pugliese, in cui concorrono armonicamente omogeneizzati influssi occidentali fusi all’eleganza e alla cultura della tradizione bizantina e musulmana. Così insieme al tradizionale repertorio decorativo pugliese fatto di bestie fantastiche che fuoriescono dalla cortina muraria intorno ai rosoni troviamo le sofisticate perlinature delle bifore tipiche delle architetture bizantine, e i motivi lievemente aggettanti di archi intrecciati che ricordano ambienti mediorientali. Le ristrutturazioni barocche hanno modificato soprattutto l’interno, e in particolare l’abside fu completamente rivestita da tale del pittore bitontino Carlo Rosa nel 1676; si realizzò il cappellone del Sacramento con altare e balaustra marmorea eseguiti da scultori napoletani nella seconda metà del settecento; l’altare maggiore intarsiato del XVII secolo; e tutto l’arredo ligneo settecentesco: bussola, cantoria, organo e pulpito.
16/10/2014
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''Terra d'ulivi'' - di Giuseppe Marrone |
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