ANEDDOTI VERDIANI - 2^ parte
Alquanto travagliata risultò la composizione de Il Trovatore, tratto dall’omonimo dramma di Antonio Garcia Gutièrrez ed ambientato in Biscaglia e Aragona agli inizi del XV secolo. Il librettista fu Salvatore Cammarano, discendente da artisti napoletani; già commediografo, redasse libretti d’opera per Donizetti, Mercadante e lo stesso Verdi (La battaglia di Legnano, Luisa Miller). Scomparve proprio mentre stava ultimando Il Trovatore. Verdi, appresa tale notizia, ne rimase assai scosso. Inviò alla vedova cento ducati più del compenso pattuito e incaricò il poeta napoletano Leone Emanuele Bardare di completare i versi dell’opera. Iniziò a musicarli nell’aprile 1851, ma in quell’anno morì sua madre, Luigia Uttini, a cui era stato sempre legato da un profondo affetto. Il dolore si riversò nell’incisiva figura di Azucena, la zingara tanto pervasa di primitivo affetto materno. Il Trovatore andò in scena il 1° gennaio 1853 al teatro Apollo di Roma. Il pubblico ne rimase conquistato, ma la critica fu severa: “il bel canto è rovinato per lasciar posto a singhiozzi, gemiti di rabbia”. Anche la satira lo bersagliò. Assistendo in un teatro di Milano a una parodia di quest’opera, Verdi rise amabilmente alle esilaranti battute; il suo editore, Tito Ricordi, mostrava invece di adontarsene.
Verdi prediligeva Macbeth poichè costituì il suo primo approccio a Shakespeare, autore che quasi lo intimoriva per la sua grandezza. Vi si accostò ancora nella maturità e a lungo vagheggiò, invano, un Re Lear. Quando la parte di Lady Macbeth venne affidata a Eugenia Tadolini, soprano avvenente oltrechè dalla voce brillante e soave, rimase sorpreso poichè, a suo parere, le doti della Tadolini non si addicevano al personaggio, una donna “brutta e cattiva”; avrebbe preferito piuttosto una voce “aspra, soffocata e cupa” e che “avesse del diabolico”. Per la prima esecuzione di quest’opera aveva infatti scelto la Barbieri-Nini, nota per la bruttezza proverbale. In Emilia si raccontava che un giovane, in un veglione, aveva corteggiato una dama mascherata pregandola più volte per rivelarsi. All’ennesimo rifiuto esclamò: “Non sarete per caso la Barbieri-Nini!”. “Sono proprio io!”, replicò stizzita la dama.
23/10/2014
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