TALENTO - 2^ parte
“Molti elementi possono ostacolare l’espressione del proprio talento. Tra questi vi sono innanzitutto quelli psicologici”.
Diversi fra noi lo temono perchè, se dovessero seguirlo, forse dovrebbero cambiare molto del proprio modo di vivere o delle proprie scelte. A volte la sua affermazione può essere associata, a causa di una nevrosi risalente all’infanzia o all’adolescenza, a un indefinito ma forte senso di colpa (per esempio, per paura di tradire qualcuno, di ferirlo, di lasciarlo); in altri casi la persona vuole a ogni costo esprimerlo, ma lo fa attraverso modelli mentali sbagliati (per esempio, vuole rigidamente imporlo, non essere mai criticato, ottenere sempre l’applauso, sfruttarlo solo per denaro…). Ciò impedisce il libero fluire di questa energia vitale che ha invece tra le sue caratteristiche principali la naturalezza e la spontaneità.
Le difficoltà esterne. “Il talento può essere ostacolato o inibito da fattori esterni, uno dei principali è senz’altro l’atteggiamento che le figure più importanti (genitori e partner) hanno nei nostri confronti”.
Uno sguardo svilente, banalizzante, può togliere fiducia e castrare la nostra determinazione, indurci a non credere nelle nostre possibilità. Vi sono poi le condizioni economiche, oppure assetti familiari particolarmente impegnativi, una professione stressante, amicizie sbagliate: tutto ciò può in varia misura influire sul talento. A questo punto molto dipende dalla forza e dall’intelligenza individuale: alcuni riescono comunque a farlo vivere e addirittura nelle difficoltà trovano uno stimolo ulteriore, altri invece si lasciano scoraggiare. Ciò fa pensare che, se è vero che tutti abbiamo un talento, è anche vero che non tutti abbiamo la stessa convinzione nell’esprimerlo.
C’è un modo di comunicare che imbriglia il talento. “Siamo noi i primi a impedire al nostro manifestarsi, e lo facciamo in forme variegate e maldestre”. Tra i vari modi che utilizziamo per imbrigliare il nostro talento, troviamo:
- Dire tutto in anticipo agli altri, così da togliere mistero alle nostre azioni e sottoporle a un giudizio precoce;
- Chiedere continue conferme e consigli per legittimare il nostro modo di essere;
- Essere troppo umili e sminuire pubblicamente il proprio valore;
- Prestare troppa attenzione alle relazioni dell’altro davanti al nostro talento in azione.
L’inibizione però può arrivare anche dagli altri, più spesso nella forma della banalizzazione, della svalorizzazione, dell’indifferenza e di un atteggiamento marcatamente egocentrico. Le parole dell’altro possono farci paura, toglierci energie e convinzione, bloccarci proprio nel momento in cui eravamo maggiormente noi stessi.
26/10/2014
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