I CENTRI STORICI: MOLFETTA 1^ parte
Oltrepassata Giovinazzo, costeggiando ancora la statale Adriatica in direzione nord, ci appare protesa verso il mare la città di Molfetta, tra i maggiori centri pescherecci del Basso Adriatico. Il suo territorio punteggiato di torri lungo la costa e nell’entroterra, ci racconta della strenua difesa dalle incursioni di longobardi, bizantini e saraceni che a partire dall’alto medioevo cercarono di impossessarsi della strategica città costiera che per la sua posizione e la predisposizione della sua gente ad affrontare il mare, aveva costruito una rete commerciale con molte città del Mediterraneo tra cui Venezia, Amalfi, Ragusa, Alessandria d’Egitto, Costantinopoli e i paesi della Siria. La fitta rete di torri di avvistamento che si affacciavano sulla costa adriatica, di torri di difesa che collegavano i borghi rurali limitrofi e i paesi circostanti – costruita nella posizione più propizia per difendere questo territorio – caratterizza fortemente il paesaggio rurale e costiero. Alte sulle distese di ulivi e mandorli si stagliano le torri di pietra quadrate o circolari nella campagna, imponenti e solide come quelle costiere sul blu del mare. Tutto questo apparato difensivo vedeva il suo centro nelle mura della città, arroccata sulla penisola di S. Andrea e nelle altissime torri dell’antica Cattedrale, lambita dal mare. L’antico borgo medievale è attraversato da una grande arteria stradale che parte dalla Porta della Terra e sulla quale si innestano, ondeggianti, le vie che dividono la città in stretti e lunghi isolati paralleli. In posizione diametralmente opposta si trovavano i centri del potere civile e quello del potere religioso, così che il castello si trovava a nord-est nei pressi della Porticella, e la Cattedrale a ridosso del porto a nord-ovest con la vicina porta del Molo.
26/10/2014
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