VOLTO - 1^ parte
È la parte del corpo deputata all’espressione delle emozioni, che nell’uomo ha infinite possibilità. Essa può avvenire attraverso lo sguardo, i movimenti generali o particolari della muscolatura facciale e può essere accompagnata dalla voce e dai movimenti delle mani. A volte guardare in volto una persona dice più che le parole che essa pronuncia ed è perciò importante saper leggerne i segni e le caratteristiche. Ma è fondamentale anche diventare più padroni della propria espressione per essere consapevoli di ciò che trasmettiamo agli altri.
Le parole del volto. “Che ti è successo? Hai faccia!”, “Sei sicuro di star bene? Ti vedo strano…”, “Hai la faccia di uno che ha appena visto un fantasma”, “Lui cerca di reagire, ma ha gli occhi tristi”, “Hai il volto sereno, nonostante tutto”, “A me non la racconti, il tuo volto parla”.
La muscolatura del volto, attraverso un sistema complesso di innervazioni, è in diretto contatto con le nostre emozioni più profonde e immediate. Esso perciò trasmette, anche quando non lo vogliamo, il nostro stato d’animo, l’emozione dominante in quel momento o in quel periodo, ma spesso non tralascia le sfumature. Così, per esempio, è possibile riconoscere, in un volto perlopiù arrabbiato, un accenno di ironia; oppure su un viso sorridente, un sottofondo di malinconia. O ancora, su una faccia sicura, si possono scorgere segnali di incertezza. Con il passare degli anni, le rughe che via via si creano sul viso, sono influenzate dalle espressioni dominanti della nostra vita, cosicchè il modo in cui esse sono disposte comunica qualcosa del nostro passato. Per esempio, solchi verticali fra le sopracciglia possono indicare una vita di forte impegno mentale o piena di preoccupazioni.
Il viso può rivelare ciò che veramente pensiamo perchè i muscoli mimici, pur essendo di tipo volontario – si contraggono soprattutto quando lo vogliamo noi – hanno anche una notevole componente di “automatismo involontario”, non controllabile. Inoltre, essi sono modulati da vervi (trigemino, facciale, oculomotore) che originano da nuclei cerebrali profondi, assai vicini alle zone più arcaiche e istintuali del sistema nervoso, in cui risiedono le basi biologiche della dimensione inconscia e della “parte ombra” della personalità. Tutti sappiamo che le bugie, le falsità e gli intenti manipolatori sono tra gli aspetti che più spesso si vorrebbero tenere nascosti. Ma non dichiararli – o dire il falso – non implica che essi non riescano ugualmente a emergere, sfuggendo al controllo sella coscienza. Anzi: sono proprio questi gli aspetti che più facilmente si servono della componente “involontaria” dei muscoli del volto per affiorare in superficie. Al punto che in molti casi basterebbe davvero solo un po’ di attenzione nell’osservare l’interlocutore, per intuire la sua eventuale ipocrisia o falsità.
31/10/2014
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