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I CENTRI STORICI: MOLFETTA - 2^ parte
Il maestoso Duomo vecchio è dedicato a S. Corrado di Baviera patrono della città che secondo la tradizione venne a trascorrere i suoi ultimi giorni nello speco di S. Maria della Grotta nei pressi di Modugno. Realizzata tra il XII e il XIII secolo è l’unico esempio di cattedrale romanica pugliese costruita secondo la tipologia delle cupole in asse nella navata centrale. L’ingresso della chiesa si apre in una piccola corte e attraverso un elegante portale rinascimentale ci si trova direttamente nella navata laterale. Delle tre cupole che poggiano su pilastri, su cui sono addossate delle semicolonne, quella centrale è la più alta perchè innestata su un alto tamburo. All’esterno, la bianca pietra calcarea delle torri campanarie e dei tamburi ottagonali, si staglia sull’azzurro del cielo e l’austero facciata si specchia sul blu del mare.
Accanto al Duomo vecchio troviamo il grande complesso eretto negli anni 1760-1763 dal maestro molfettese Pietro Magarelli costituito dal Palazzo dell’ex Seminario e del Vescovado, a ridosso delle antiche mura, delimitante con la sua grande mole il fronte sul porto. Il prospetto verso il mare si articola con una lunga balconata sorretta da mensole, con un loggiato a tre ordini e doppia balconata nella parte dell’ex Seminario. Tra i vicoli del borgo antico piccole chiese appartenute a confraternite come la chiesa della Morte nell’omonima via, risalente alla confraternita della Morte di cui reca l’emblema sull’archiviate in facciata; la chiesa di S. Andrea, la cui fondazione risale al 1126, riedificata nel XVI secolo, come documenta l’iscrizione sulla cornice marcapiano. In prossimità di porta Castello troviamo poi la splendida chiesa e convento di S. Pietro pregevolissimo esempio di architettura barocca a pianta ellittica e facciata ondulata. Le sue linee dolcemente mosse richiamano alla memoria le più belle architetture barocche romane, testimonianza dei continui scambi e aggiornamenti culturali della città con le capitali dell’arte italiana. La facciata si articola in due ordini sovrapposti e si conclude con un fastigio a vela. Vista dall’esterno, si coglie anche l’elegante campanile settecentesco, mentre all’interno l’edificio è coperto da un’ardita volta ellittica a spicchi, poggiante su un tamburo poligonale nel quale sono inserite le finestre alternate a medaglioni con dipinti di santi benedettini. Le imponenti cornici in stucco girano intorno ai tre altari marmorei dei quali il maggiore appartiene alla più bella arte settecentesca. A fianco, in Largo Municipio, il tardo rinascimentale palazzo Giovene, appartenuto all’omonima nobile famiglia molfettese.
01/11/2014
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''Terra d'ulivi'' - di Giuseppe Marrone |
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