I CENTRI STORICI: MOLFETTA - 3^ parte
Il ricco portale composito è delimitato da coppie di lesene che sorreggono due nicchie nelle quali trovano posto le statue di Marte e Apollo, mentre busti di guerrieri decorano l’architrave, su cui campeggia l’arma della famiglia Giovene, riprodotto nuovamente sulla volta affrescata nel XVIII secolo dell’androne interno. Una piccola loggia angolare illeggiadrisce il prospetto del palazzo su via S. Andrea. Molti altri ancora sono i palazzi che tra il Cinquecento e il Seicento la nobiltà molfettese realizzò all’interno delle mura cittadine, con un ricchissimo repertorio di motivi decorativi, fatto di medaglioni con figure classicheggianti come in palazzo Passari in via S. Orsola, o ancora portali incorniciati da lesene scanalate accompagnate da solide basi e ricchi capitelli con architrave alla maniera antica, come il palazzo Gadaleta.
A cavallo tra il XVI e il XVII secolo verrà data una nuova sistemazione della via Borgo, l’attuale via Dante, che corre sul lato esterno delle mura medievali. Qui sorgeranno, nei secoli successivi, la chiesa dei Gesuiti, poi divenuta Cattedrale, la chiesa del Purgatorio, e i palazzi seicenteschi tra i quali palazzo Colaianni-Perruzzi. Sempre su via Dante troviamo la chiesa di S. Stefano, eretta nel 1586 così come attesta l’iscrizione sul portale. La chiesa rimasta incompiuta, è scandita da paraste e cornici che si rifanno ai colti modelli albertiani del Rinascimento, con l’uso sapiente dell’arco a tutto sesto, del tondo finestrone, e dell’ottagono regolare il cui lieve aggetto articola il pieno in facciata.
La Cattedrale, in via Dante, è dedicata a S. Maria Assunta in Cielo ed apparteneva ai Gesuiti che nel 1610 la costruirono in onore di S. Ignazio di Loyola; presente nella parte superiore della facciata con una imponente statua. Nell’interno si conservano in un’urna d’argento, le venerate spoglie del patrono S. Corrado di Baviera ed il busto, pure in argento, di scuola napoletana del secolo XVII, eseguito dallo scultore G. Todaro. Degni di nota sono un quadro ad olio su tela del secolo XVIII del molfettese Corrado Giacquinto, una tela del secolo XIX del pittore napoletano Fischietti, riproducente l’ Addolorata, un dipinto ad olio “Transito della Madonna” del secolo XVI di scuola senese.
05/11/2014
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