Triathlon: in armonia con acqua, aria e terra
Nuota, pedala, corri! Ecco l’incitamento, la parola d’ordine, il “mantra” dei triathleti!
Disciplina sportiva che unisce in sè le tre attività fisiche più salutari, il triathlon è nato alla fine degli anni ‘70 del secolo scorso negli Stati Uniti.
Da allora il suo sviluppo è stato prorompente, tanto da diventare specialità olimpica a partire da Sydney 2000.
Il suo fascino deriva dal fatto di mettere l’atleta a contatto diretto con il mondo dell’acqua, con le forze dell’aria e con il peso della terra, in un vorticoso turbinio di sensazioni.
Il suo benefico effetto sulla salute deriva dal fatto di essere disciplina squisitamente aerobica, in grado cioè di ottimizzare l’ossigenazione di tutti i tessuti del corpo.
Oggi gli atleti regolarmente tesserati presso la Fitri (Federazione Italiana Triathlon) sono oltre 3000. Ma gli “amatori” di questa meravigliosa disciplina sono molto più numerosi.
Come cominciare?
Ai neofiti consiglio di inserire nel piano settimanale di allenamento due sedute di nuoto della durata di circa 20 minuti ciascuna.
Chi non possedesse una buona tecnica natatoria dovrebbe seguire un corso di addestramento preparatorio.
Due sedute settimanali andrebbero dedicate alla corsa (lenta e continua per i meno preparati, con variazioni di ritmo per i più progrediti) con percorrenza di circa 5 chilometri per ogni allenamento.
La bicicletta può cominciare a fare la sua comparsa una volta alla settimana, con uscite di circa 90 minuti in agilità.
Dopo circa tre mesi di questa “anticamera” ogni sportivo è fisicamente e mentalmente pronto a cimentarsi in una gara di triathlon sprint, ovviamente dopo essersi sottoposto a una visita medica di idoneità per l’attività agonistica.
Nel triathlon sprint si tratta di nuotare per 750 metri, pedalare per 20 chilometri e correre per 5 chilometri di seguito senza interruzioni.
In quest’ottica può essere utile inserire nel piano di preparazione anche allenamenti combinati di nuoto-bici, bici-corsa.
Per chi non amasse la bicicletta ecco servita la specialità dell’aquathlon, assai adatta per chi è in vacanza al mare. Nella prova sprint si corre per 1500 metri, si nuota per 750 metri e si termina con un’ulteriore corsa di 1500 metri.
Per chi invece non sa nuotare, viene in aiuto il duathlon: corsa-bici-corsa. Nella prova sprint si tratta di correre per 5 chilometri, pedalare per 20 chilometri e infine correre ancora per ulteriori 2,5 chilometri.
C’è spazio per tutti. All’insegna dell’entusiasmo, della salute e del calore umano, in armonia con le forze dell’acqua, dell’aria e della terra.
I bambini (categoria “kids” della Fitri) si divertono un sacco!
Alcuni consigli alimentari per i futuri triathleti
Carboidrati, grassi e proteine devono essere presenti in modo equilibrato nei tre pasti principali e negli spuntini. Sono da preferire gli alimenti di provenienza vegetale per il loro tendenziale tenore basico che contrasta l’acidità indotta dagli allenamenti. È consigliabile consumare carboidrati a medio-basso indice glicemico (frutta, verdura cotta e cruda, cereali), meglio se di provenienza biologica o biodinamica, per favorire la perdita del tessuto adiposo in eccesso e per favorire l’aumento della massa magra. Frutta secca oleaginosa (noci, mandorle) e alimenti vegetali fonte di
proteine e grassi omega-3 (come tahin e hummus) rappresentano un’ottimale fonte energetica e strutturale per l’organismo, favorendo l’equilibrio metabolico e il recupero.
La quota calorica totale dovrebbe essere equamente ripartita nei tre pasti principali, con particolare attenzione alla prima colazione del mattino. L’integrazione liquida e salina (acqua oligominerale, succhi e centrifugati di frutta) è di fondamentale importanza specie nella stagione calda, sia durante i pasti che prima, durante e dopo gli allenamenti.
Articolo di Enrico Mariani
tratto da www.valorealimentare.it
05/11/2014
|