Polizze anticalamità: è assicurato solo il 2% delle case, ma poche polizze e alti costi sul mercato
Un mercato potenzialmente in crescita, ma che fatica a decollare. E, per lo più, spezzato a metà. È quello delle polizze assicurative che coprono i danni derivanti da eventi eccezionali come terremoti o alluvioni. Di cui, purtroppo, ci si ricorda soltanto all'indomani delle tragedie, come il terremoto dell'Emilia del 2012 o le recenti inondazioni in Liguria e Maremma. O come ieri a Carrara. Si tratta di coperture molto diffuse per le imprese o i supermercati, che insieme al fabbricato assicurano anche grandi stock di merce. Molto meno a livello di privati “retail”.
La posizione dell’Ania
Inoltre, se l'offerta di coperture contro i danni sismici è ormai ampia anche per le famiglie, quella relativa alle alluvioni è quasi inesistente, a causa dei costi che diventano proibitivi. L'Ania, che da tempo spinge per l'obbligatorietà di queste polizze, ha ribadito la sua posizione in Commissione bilancio alla Camera, dove si discute la legge di Stabilità in via di approvazione: «Negli ultimi dieci anni lo Stato ha sostenuto mediamente costi annui per 3,3 miliardi per il risarcimento dei danni catastrofali – ha detto il presidente Aldo Minucci –. Costi coperti attraverso il ricorso alla fiscalità generale, con interventi normativi deliberati solo dopo gli eventi. In Italia continuano a prevalere le posizioni preconcette, che portano ad assimilare l'assicurazione catastrofale a una nuova tassa sulla casa».
Il dissesto
La platea dei potenziali interessati è ampia. Secondo dati Ance, oltre il 60% del patrimonio edilizio italiano (circa 7 milioni di edifici) è stato costruito prima dell'entrata in vigore della normativa antisismica per nuove costruzioni (1974). E l'offerta non manca. «Tra polizze specifiche o estensioni delle comuni “multirischi” per la casa, ormai almeno una decina di compagnie sono attive in questo segmento», dice Roberto Manzato, direttore centrale vita, danni e servizi dell'Ania. Però, secondo stime dell'Associazione delle assicurazioni, meno del 2% delle abitazioni è assicurato. Con le richieste che vanno a ondate. «L'esigenza è particolarmente sentita nelle zone in cui si è registrato un evento, soprattutto se recente – ammette Simone Lazzaro, a capo del settore Mid corporate, placement platform and reinsurance di Allianz, attiva con il prodotto “Casa tua-eventi sismici” –. Dai nostri dati, vediamo che l'interesse cresce nelle zone dell'Emilia e dell'Aquila, mentre è meno sentito nel Friuli, dove la tragedia è più lontana nel tempo».
L’offerta:i terremoti
Ma quanto costa una protezione del genere? Dipende da alcuni fattori, come età, numero di piani e caratteristiche costruttive delle strutture portanti, oltre che ovviamente dal grado di rischiosità della zona di residenza. Per una casa di 100 mq, si può stimare da un premio inferiore ai 100 euro l'anno fino a superare i 250 euro nelle regioni del Sud. Le zone ad alto rischio sismico presentano costi più alti. All'Aquila, per esempio, il costo per proteggere un'abitazione di 20 anni fa arriva a circa 460 euro (assicurazione Lloyds, preventivo online dal sito del broker Fidelitas United). Una spesa che garantirebbe il rimborso dei danni alle cose, le spese di eventuale demolizione e sgombero in caso di crollo e anche i pernottamenti in albergo, in caso di inagibilità. Le polizze sono disponibili sia per i proprietari di abitazioni singole sia per chi vive in appartamento. È difficile, invece, inserire la protezione “terremoto” nelle polizze fabbricato che proteggono gli interi condomini, perchè farebbe raddoppiare il premio (stima Anaci del 2012) e sarebbe necessario rivedere la natura stessa dei contratti, che di solito pagano i danni subiti solo dalle parti comuni.
L’offerta:le alluvioni
Sul fronte alluvioni lo scenario cambia. Quasi nessuno è disposto ad assicurare i danni derivanti dalle inondazioni. Da poco si è fatta avanti Genertel, che ha inserito una garanzia apposita nella sua Protezione Casa; è possibile anche ottenere un preventivo di massima online. Il premio per un'abitazione anni 70 di 100 mq, al piano terra, ad Albinia, frazione di Orbetello, appena colpita dall'alluvione in Maremma, risulta di circa 360 euro. Ma in zone meno esposte al pericolo, il premio è inferiore anche di cento euro. Certo, però, anche questo contratto presenta alcune limiti ed è probabilmente per questo motivo che l'offerta riesce a essere tutto sommato abbordabile. La copertura alluvioni è sottoposta a una franchigia del 10% (minimo 7.500 euro) sul valore assicurato e soprattutto non rimborsa i danni a cantine e piani interrati, che quasi sempre sono le porzioni più colpite. Per il resto, nella maggior parte delle compagnie, i danni provocati dai corsi d'acqua finiscono dritti nel capitolo “esclusioni”.
Perchè non si riesce ad allargare questo mercato? «È un problema di mancato incontro tra domanda e offerta – dice Roberto Manzato –. Il rischio alluvionale è molto localizzato. In uno stesso comune due abitazioni a poca distanza possono presentare una rischiosità totalmente opposta. Per configurare il premio, quindi, bisognerebbe inviare un perito. E ci sarebbero variabili da monitorare come la corretta manutenzione del corso d'acqua o la pulizia della rete fognaria. Un lavoro costoso, che alla fine porterebbe a prezzi non appetibili per la fascia retail poichè alla fine solo chi è a rischio sarebbe interessato al prodotto».
di Adriano Lovera
Fonte: Il sole 24 ore
09/11/2014
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