LA SCLERA - 2^parte
Colorazione della sclera
Molti segni si manifestano a volte contemporaneamente sia nell’iride sia nella sclera. Il colore della sclera, così come quello dell’iride, ci dà molti indizi sullo stato di salute generale del soggetto:
- Gialla o giallastra: condizione classica della stasi biliare; compromesso il corretto passaggio dalla secrezione epatica al coledoco
- Con macchie marroni: segnale di stasi, sovraccarico epatico
- Arrossata, irritata, fino a emorragica: rischio congestione dell’apparato cardio-vascolare con danni cardiaci, arteriosi (ipertensione) e venosi (varici e flebiti)
- Come se fosse coperta da uno strato biancastro, simile al muco. L’organo squilibrante connesso è lo stomaco e “l’asse verticale” ad esso collegato. Segnala un eccesso di produzione di muco e deficienza funzionale gastrica. Naturalmente vi sarà collegata una disbiosi e malassorbimento intestinale.
- Azzurra: osteomalacia, osteogenesis imperfecta, degenerazione ossea grave
- Alterazioni cromatiche scure della sclera indicano disturbi reumatici.
Nei soggetti cancerinici la sclera assume spesso un colore o un riflesso giallastro.
La congiuntiva
La congiuntiva è il confine più sensibile tra il nostro mondo interno e quello esterno, quindi una congiuntivite si mette in relazione con un disagio emotivo.
Congiuntivite: osservare la superficie palpebrale interna, che in questi casi si presenta si presenta arrossata. I disturbi tipici sono lacrimazione, prurito, (con conseguente grattamento) e aumenta fotosensibilità. Quando ci troviamo in presenza di una congiuntivite, è opportuno consigliare l’esame delle urine, perchè spesso ci sono patologie collegate.
Congiuntivite batterica: verificare se il soggetto è immunodepresso, o se si è in presenza di diplococchi o patologie del tratto urogenitale. Il secreto è vischioso e giallastro e il soggetto prova la sensazione di occhi appiccicati al risveglio.
Congiuntivite virale: presenta un decorso di tipo epidemico (per esempio legato ad un’epidemia di influenza). Spesso questi soggetti hanno forti lacrimazioni e bulbi oculari gonfi.
Congiuntivite allergica: è un quadro clinico assai frequente, soprattutto in primavera-estate. Accertare presenza eventuale di raffreddore da fieno o allergie simili. I sintomi sono in prevalenza il forte prurito e la superficie palpebrale interna che pare come lastricata.
Congiuntivite cronica: spesso si forma un’orlatura di capillari limbici. Può essere anche di origine allergica, (causata dai conservanti dei colliri!) o legata ad attività che il soggetto esercita sul lavoro come legature, saldature, ecc.
Occhi arrossati: compaiono in soggetti affetti anche da gotta, ipertiroidismo, etilismo, o farmacodipendenza. N.B. ricordiamo che l’occhio arrossato indica una secchezza della congiuntiva, che a sua volta è in stretto collegamento con le altre mucose del corpo ed in particolare con quelle genito-urinarie: in caso di arrossamento persistente, sospettare la concomitanza di una cistite, vaginite o balanite. Sarà necessario idratare molto l’organismo.
Episclerite: si distinguono varie forme. E. diffusa: con sclera generalmente arrossata e reticolo vascolare episclerale. E. settoriale, localizzata sulla fessura palpebrale o in prossimità del limbus, con i tipici vasi “ingarbuglati”. Può essere nodosa con rigonfiamenti localizzati e sovente reuma focale. Spesso si osserva una reazione non allergica bensì iper-ergica del tessuto connettivo nei soggetti affetti da flogosi reumatiche, patologie focali, tubercolosi, tumori in stato avanzato, soprattutto se i soggetti in questi casi sono sottoposti a radioterapia.
Chemosi: liquido nella porzione congiuntivale, trasparente. Lo riscontriamo negli ipertesi, o anche nelle infiammazioni congiuntivali.
N.B. L’appiattimento del bordo pupillare, l’edema sclerale ed una tinta opaca dell’iride devono far pensare ad un aumento della pressione intraoculare (rischio glaucoma). Sono sconsigliabili sostanza eccitanti ed acidi come the, caffè o cioccolata.
12/11/2014
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