LA SCLERA: La colorazione dei vasi sanguigni - 1^parte
Iniziare con la diagnosi della sola iride e successivamente invitare il soggetto a rivolgere lo sguardo a destra e a sinistra, e poi in alto e in basso.
Verificare se il quadro vascolare può essere ritenuto normale o patologico, tenendo conto che il numero dei vasi aumenta con l’avanzare dell’età. Osservare se lo sviluppo dei vasi è armonico, (senza decorsi tortuosi, uncini, variazioni di calibro) ed accertarsi che i vasi abbiano un riempimento ematico normale (i vasi molto “pallidi” sono indizio di anemia, arteriosclerosi e/o leucemia). Osservare anche se i vasi sono distribuiti omogeneamente nella sclera o se invece si presentano delle chiazze di sclera del tutto prive di vasi. Escludere opportunamente eventuali alterazioni dovute a patologie oftalmiche e a questo punto combinare i segni sclerali con quelli rilevati nell’iride.
Le caratteristiche dei vasi sclerali vanno considerate in funzione della loro ubicazione: i vasi congiuntivali sono superficiali e a collocazione variabile, i vasi episclerali sono quelli più numerosi e si dividono in due strati, con un reticolo di vasi nello strato inferiore, che raccoglie i vasi sclerali che di regola non sono visibili.
I vasi vengono definiti a seconda delle loro caratteristiche principali:
- Venule, che hanno uno sviluppo più superficiale e leggermente sinuoso. Hanno un colore rosso scuro.
- Arteriole, che solitamente sono collocate più in profondità e hanno un calibro più stretto e un andamento più regolare e dritto. Sono di colore rosso-chiaro, arancio.
- Capillari, che sono molto sottili, spesso ramificati “a spazzola di scopa” e collocati per lo più in prossimità del limbus.
Di fatto, i vasi più grandi e meglio visibili che compaiono sulla sclera sono quasi sempre delle venule. Normalmente, il sangue scorre verso l’iride nelle arteriole e verso la periferia dell’occhio nelle venule. Il limbus rappresenta la fascia di transizione tra la sclera e la cornea trasparente, ed è nel limbus che i vasi episclerali e congiuntivali danno vita al cosiddetto “reticolo marginale”.
Sovente capita che da una venula piuttosto marcata compaia un’arteriola con decorso parallelo, ma anche in casi come questi il sangue scorra nelle direzioni opposte.
Quando una venula presenta uno sviluppo molto mercato e sinuoso, prende il nome di vaso meandrico, che a volte può assumere caratteristiche di “vaso meandrico incorniciato” se è accompagnato da due arteriole, una sopra e una sotto, parallele.
A volte infinite, il vaso meandrico appare compresso e perciò in questi casi si preferisce parlare di “vasi convolati” o “gomitoli”.
Nella sclera, i cosiddetti vasi tangenziali, che sono confinati con il bordo dell’iride, se decorrono con formazione a “bretella” o “biforcati” possono indicare traumi cerebrali.
16/11/2014
|