I CENTRI STORICI: TERLIZZI - 3^ parte
Palazzo De Paù-Antonelli (in via Marconi) databile intorno alla prima metà del Settecento, presenta una facciata coronata da un fastigio curvilineo, con un portale ad arco ribassato delimitato da lesene con decorazioni a motivi naturalistici stilizzati, e grandi volute laterali. Al di sopra del concio di chiave fa bella mostra lo stemma araldico della famiglia che presenta al centro dell’arma un pavone. La cortina muraria è trattata a bugnato rustico fino al primo piano, nella quale si aprono finestre e porte con timpani curvilinei. A piano terra si aprivano i locali di servizio, adibiti a magazzini, stalle, rimesse per le carrozze. Il palazzo si vantava anche della cappella palatina dedicata alla SS.ma Trinità nel 1814, anno a cui può riferirsi il portale, ornato anch’esso da un fastigio curvilineo.
Palazzo De Napoli (in corso Dante) diventato attualmente sede della Pinacoteca che porta il nome del grande artista terlizzese, presenta un balcone sorretto da mensole a volute di notevole fattura. Palazzo Schettini (in largo Plebiscito) databile intorno al XVIII secolo, è abbellito da un pregevole portale sovrastato da un balcone mistilineo e lateralmente da grandi colonne scandite ‘a bombarde’ come nel palazzo Sersale di Bitonto. Al primo piano si apre la porta-finestra centrale con grande timpano a pagoda. Sulla volta dell’androne campeggia un grande stemma dipinto.
Se significativa è l’architettura delle dimore patrizie nel corso del 1700, altrettanto può dirsi dell’architettura religiosa. La chiesa di S. Maria la Nova risale ai Padri Minori Osservanti nel XVI secolo, con annesso convento e giardino. Disegnata su una pianta basilicale allungata, a tre navate, subisce il restauro in età barocca pur conservando iscrizioni lapidarie, stemmi, un pulpito ligneo e gli altari settecenteschi dell’Immacolata. Una statua in legno dorato ha trovato posto in una nicchia fra due colonne tortili, con una tela dedicate al SS. Rosario di L. Olivieri, dalla fastosa cornice barocca in legno dorato. Dal 1783 al 1872 fu sede provvisoria della Chiesa Madre, fino alla consacrazione della nuova cattedrale. Infine, durante la seconda metà dell’Ottocento, la chiesa viene dotata di una nuova facciata e della cappella del Sacramento.
Degna di nota la chiesa del Purgatorio in Largo Plebiscito. Sorta nei primissimi anni del XVII secolo con una facciata a coronamento lineare a bugnato, con nicchie barocche, è maestosamente dominata da un campanile con terminazione bulbiforme ossia a cipolla. Tra il 1637 e il 1656 l’impianto a navata unica venne ampliato con l’aggiunta di più piccole navate laterali. Nel suo presbiterio si trovano tele attribuite a D. Carella e una Novità di C. Giaquinto.
28/11/2014
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