Giramolfetta
 MOLFETTA - sabato 23 novembre 2024 - Giramolfetta anche su... Facebook You Tube
 
È una chance per mettere in campo le proprie forze

È una chance per mettere in campo le proprie forze



È vero che diminuirà il sostegno diretto alle principali aree produttive, ma le scelte nazionali hanno limitato i danni. Gli olivicoltori saranno spinti a cercare per tempo rimedi opportuni. Ad esempio, l’aggregazione dell’offerta



Per l’olivicoltura italiana sarebbe potuta andare molto peggio. La riforma della Pac, infatti, avrebbe potuto segnare un drastico ridimensionamento del sostegno diretto al comparto olivicolo nazionale, se non fossero stati introdotti correttivi alla proposta iniziale del commissario europeo all’Agricoltura Dacian Cioloş presentata al Parlamento europeo nell’ottobre 2011. Gli olivicoltori italiani quindi pur ricevendo dalla Ue pagamenti inferiori rispetto al passato, non rischieranno di trovarsi di colpo privati di una grossa fetta dell’aiuto comunitario e saranno spinti a cercare in tempo i rimedi opportuni (ad esempio, attraverso una maggiore aggregazione dell’offerta) per affrontare il mercato con le proprie forze.
È quanto ha sostenuto Stefano Ciliberti, dottorando di ricerca del dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e ambientali dell’Università di Perugia, in occasione di una giornata di studio organizzata da Monsanto agricoltura Italia - Crop protection a Ruvo di Puglia (Ba).*
«Le scelte sulla regionalizzazione dei pagamenti diretti italiani – attraverso un’unica macroregione nazionale (Italia Regione Unica) – e sulla convergenza interna del valore dei titoli all’aiuto avrebbero potuto determinare un forte impatto negativo nelle regioni col più alto valore dei titoli/ha. Tra queste vi è senz’altro la Puglia, la cui olivicoltura a sua volta beneficia di titoli di valore superiore alla media regionale. Di conseguenza l’applicazione tout court di regionalizzazione e convergenza interna avrebbe penalizzato eccessivamente i produttori di olio di oliva pugliesi, determinando un vero e proprio crollo del valore dei titoli nel 2015 o, al più tardi, nel 2019. Tuttavia l’applicazione del cosiddetto “modello irlandese” (voluto fortemente dall’Italia), posticiperà l’uniformazione del valore dei titoli/ha verso la media nazionale dopo il 2020, offrendo di fatto un paracadute importante alle regioni e alle produzioni con più alto valore dei diritti all’aiuto e garantendo quindi una sorta di salvaguardia, sia pure temporanea, ai pagamenti diretti ricevuti dagli olivicoltori pugliesi».
Anche il greening rappresenta un pericolo scampato, ha sostenuto Ciliberti. «La proposta contenuta nella bozza Cioloş aveva destato notevoli perplessità fra gli agricoltori dei Paesi mediterranei e in particolare fra gli olivicoltori. Infatti, l’impegno delle aree a valenza ambientale (Ecological focus areas, Efa) sarebbe stato drasticamente impattante per il comparto olivicolo, in quanto la proposta di regolamento prevedeva che anche gli uliveti avrebbero dovuto rispettare l’obbligo delle suddette Efa, lasciando così il posto a terreni lasciati a riposo, terrazzamenti, margini dei campi, siepi, alberi, aree con colture intercalari, catch crops, elementi caratteristici del paesaggio, colture azotofissatici, fasce tampone, superfici oggetto di imboschimento e bosco ceduo a rotazione. Tuttavia, le trattative per la definizione dei regolamenti definitivi le pressioni del blocco mediterraneo, capeggiate dall’ex presidente della commissione Agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo, Paolo De Castro, hanno portato all’esclusione degli uliveti, così come degli agrumeti e dei vigneti, dall’impegno delle Efa».
Inoltre, ha aggiunto Ciliberti, l’articolo 52 sul pagamento accoppiato (erede dell’attuale art. 68) rivolgerà grande attenzione all’olio di oliva. «Le convulse trattative nazionali sulla Pac hanno ruotato proprio intorno all’applicazione dell’art. 52 e alla ripartizione dei fondi destinati ai pagamenti accoppiati. Il settore olivicolo ha ottenuto un buon risultato, aggiudicandosi il 16,4% della “torta” dedicata ai pagamenti accoppiati, pari a 70 milioni €/anno (v. tab.). Tale fetta verrà quasi interamente ripartita fra gli agricoltori delle due principali regioni olivicole italiane: la Puglia, innanzitutto, e la Calabria».

Tre tipologie di premio
L’olivicoltura italiana potrà dunque contare su tre tipologie di premio accoppiato:
- 1) il premio base olivo, un intervento che riguarda le superfici olivicole localizzate in Puglia, Calabria e Liguria, dove l’olivicoltura costituisce una parte assai rilevante dell’economia agricola regionale e rappresenta un elemento tipico del paesaggio: il plafond destinato alla misura è pari a 43,8 milioni di €, la superficie ammissibile alla misura è stimabile in 560mila ha, per cui l’entità dell’aiuto stimato sarà pari a circa 78 €/ha;
- 2) il premio aggiuntivo olivo, che interessa le superfici olivicole di Puglia e Calabria caratterizzate da pendenza media superiore al 7,5%: il plafond destinato alla misura è 13,2 milioni di €, con una superficie ammissibile alla misura stimabile in 188.607 ha, per un importo aggiuntivo al “premio base” pari a circa 70 €/ha;
- 3) il premio olivicoltura con rilevante importanza economica territoriale e ambientale riguarderà le produzioni Dop, Igp e biologiche dell’intero territorio nazionale, con un plafond destinato alla misura di 13 milioni di € e una superficie stimabile ammissibile alla misura di 100mila ha, per un importo unitario di circa130 €/ha.

Danni limitati
«In definitiva, – ha concluso Ciliberti – nonostante nei prossimi anni assisteremo a una diminuzione del sostegno diretto della Pac nelle principali aree olivicole italiane, bisogna essere consapevoli che le scelte nazionali hanno in qualche modo limitato i danni per il comparto, grazie alla protezione del valore dei titoli offerta dal “modello irlandese” e al sostegno accoppiato dell’articolo 52. Di fatto, ciò che gli olivicoltori italiani riceveranno sarà comunque superiore a quanto aveva previsto la bozza Cioloş. Almeno fino al 2020. Poi si vedrà!».
* Convegno dedicato alle corrette strategie per il controllo del Lolium resistente negli oliveti, alla nuova Pac e alle future opportunità economiche per il comparto olivicolo. Il convegno era inserito nelle attività del progetto GiPP di Monsanto rivolto alla miglior gestione del diserbo in oliveto, partito nel 2011. Obiettivo dell’incontro è stato mettere a disposizione degli imprenditori agricoli coinvolti nel progetto informazioni tecniche su temi d’attualità, come la nuova Pac 2014-2020 e le future opportunità per il comparto olivicolo. La seconda parte dell’incontro è stata invece dedicata a un altro tema tecnico molto attuale: le corrette strategie per il controllo del Lolium resistente negli oliveti.


Di Giuseppe Francesco Sportelli



Fonte: agricoltura24



01/12/2014
Olio e salute a cura di Vincenzo Corrieri - Frantoio Oleario Caputo
12/05/2018
Danni da gelo, le stime aggiornate
18/02/2018
Gestione della chioma e alternanza di produzione
09/01/2018
LA TRASFORMAZIONE - 2^ parte
12/12/2017
Il frantoio sostenibile: biogas dalle sanse
09/08/2017
Lotta alla mosca: c’è ancora molto da fare!
07/06/2017
Potare gli oliveti ad altissima densità
21/04/2017
Microonde nel processo di estrazione dell’olio
14/03/2017
Monitorare le olive ci salva dalla mosca
27/01/2017
Trapianto da contenitore
12/12/2016
Prevista in calo la produzione mondiale di olio
27/10/2016
Miscelare oli di categorie diverse è ingannevole
17/09/2016
Due voci doganali per “vergine” e “extravergine”
07/08/2016
Nuovi accorgimenti per gli impianti intensivi
24/06/2016
Sanzioni olio, un decreto tutto da riscrivere
11/05/2016
La Xylella si cura?
08/04/2016
Olio, più consumi nel mondo. Ma non in tutti i Paesi
08/03/2016
Olivo, il controllo della tignola
15/12/2015
Non c’è pace tra gli ulivi
12/08/2015
Olive da tavola, l’etichetta diventa obbligatoria
11/07/2015
Italiano, solo così si ritrova la leadership
22/06/2015
Biodiversità, il clima fa la spia sulle più forti
08/06/2015
Bio boom anche in cantina. L’impulso del reg. 203/2012, in piena revisione
28/05/2015
Dai sottoprodotti fenoli ad alto valore
15/05/2015
Cambiare i portinnesti per contenere il Capnodio
04/05/2015
Etil esteri, quest’anno è meglio controllarli
25/04/2015
Olivo, la scelta varietale. Come sfruttare l’enorme biodiversità italiana
17/04/2015
Oleocantale, la molecola che annienta i tumori. Risultati preliminari su cellule in provetta
09/04/2015
Spagna a corto di olio di oliva
29/03/2015
Soluzioni anti-ticchiolatura in coltura biologica
21/03/2015
Olio: Alla conquista degli Usa puntando sul salutismo
13/03/2015
Olio d’oliva: Battuta d’arresto delle importazioni
05/03/2015
Coop investe sull’olio 100% italiano. Siglato alla kermesse della Cia l'accordo che porterà sugli scaffali le prime 400 mila bottiglie
22/02/2015
Il campo elettrico pulsato migliora la resa d'estrazione
15/02/2015
Cos'è l'oliocottura e quando si usa
08/02/2015
Opera Olei: nasce il Consorzio che vuole diffondere la cultura dell'olio extra vergine di oliva
30/01/2015
Una chance per vedere se gli olivi sono sani
22/01/2015
Sanse, la resa di metano varia di caso in caso
15/01/2015
Corfù, dai veneziani l'eredità di boschi secolari
10/01/2015
Manuali o elettriche. E il taglio costa meno
26/12/2014
Ai blocchi di partenza la staffetta per la qualità
21/12/2014
Mosca, un flagello. Attenzione alle frodi
07/12/2014
Riforma Pac 2014-2020, le scelte nazionali
01/12/2014
È una chance per mettere in campo le proprie forze
25/11/2014
Raccolta, luci ed ombre di un anno di lavoro
19/11/2014
Olio di oliva, -35%. Prezzi in aumento Crolla la produzione. Impennata delle quotazioni. Scatta l’allarme qualità
14/11/2014
L'olio extravergine di oliva alla sfida dei mercati asiatici
08/11/2014
Al via il decreto emergenza Xylella
02/11/2014
Rialzo dei listini, l'Italia si affranca dalla Spagna
29/10/2014
Nuovi strumenti per smaltire le acque di vegetazione
24/10/2014
Qualità, occhio al degrado nel processo di estrazione
18/10/2014
Mosca, attacchi precoci. Resa e qualità a rischio
11/10/2014
Da mangiare o per condire. Quasi pronti per la raccolta
05/10/2014
Extra bio, crescono le vendite trainate dal chilometro zero
29/09/2014
Corfù, dai veneziani l'eredità di boschi secolari
24/09/2014
Reflui oleari, i metodi per renderli “buoni”
18/09/2014
Taglio drastico agli aiuti con l'arrivo della nuova Pac
12/09/2014
Idrossitirosolo, molto più di un antiossidante
06/09/2014
Le sostanze naturali che colorano l'extra
30/08/2014
Dai greci ai giorni nostri. La storia dei contenitori
24/08/2014
Il suicidio dell'olio di oliva. Il Nyt attacca il made in Italy
17/08/2014
Pompa a zaino ''Sparamosca''
10/08/2014
Impianti intelligenti che dosano i concimi
30/07/2014
Con l'olio d'oliva anche il fegato è protetto
25/07/2014
Con il recupero dei reflui il risparmio è assicurato
20/07/2014
Le migliori attrezzature per gestire dei residui
14/07/2014
Bottiglie scure o ambrate. L'olio sta meglio in vetro
07/07/2014
Travaso e filtrazione. Prime fasi di conservazione
02/07/2014
No al rabbocco. Miscele in etichetta
23/06/2014
Per una bella fioritura ci vuole tanta luce
16/06/2014
I marcatori molecolari che scoprono le bugie
10/06/2014
Idrossitirosolo, molto più di un antiossidante
04/06/2014
Le sostanze naturali che colorano l'extra
28/05/2014
Norme, una vecchia storia di ricerca e di parametri
23/05/2014
Il suicidio dell'olio di oliva Il Nyt attacca il made in Italy
16/05/2014
Dai greci ai giorni nostri. La storia dei contenitori
11/05/2014
Impianti intelligenti che dosano i concimi
04/05/2014
L'acqua migliore per la salute dell'olivo
27/04/2014
Fenoli dell'olio, i guardiani del sistema cardiovascolare
19/04/2014
Olio: Scambi internazionali. Ripresa dopo il ristagno
13/04/2014
Olio d'oliva, nuovi spazi nei Paesi emergenti
04/04/2014
Dopo le piogge attenzione al risveglio dei patogeni
28/03/2014
Competizione idrica è tempo di sfalciare
23/03/2014
Olio extravergine d’oliva biologico: buono per il palato e per la salute
19/03/2014
Dalle olive una miniera di composti bioattivi
11/03/2014
Extravergine e pomodoro. Un connubio da testare
05/03/2014
L'alta qualità combatte le malattie. La bassa le favorisce
24/02/2014
Meglio e più a lungo: il ruolo della Dieta Mediterranea e dell'olio extravergine di oliva
20/02/2014
LE VIRTÙ SALUTARI DA METTERE SUBITO IN TAVOLA - 2^ PARTE
12/02/2014
LE VIRTÙ SALUTARI DA METTERE SUBITO IN TAVOLA - 1^ parte
05/02/2014
16^ puntata - ''OSSERVARE E GUSTARE''
28/01/2014
15^ puntata - ''OLIO D’OLIVA: UN FILO D’ORO PER IL BENESSERE TOTALE''
21/01/2014
14^ puntata - ''Il grande inganno dell'olio extra vergine d'oliva e la speranza dell'Alta Qualità''
27/12/2013
13^ puntata - ''Superato anche il talco. In frantoio è meglio il carbonato di calcio''
01/11/2013
12^ puntata - ''Dove è finita l'alta qualità dell'olio extra vergine d'oliva italiano?''
06/10/2013
11^ puntata - ''Tutti i rischi della potatura degli olivi durante la raccolta''
19/09/2013
10^ puntata - ''L'Alta Qualità per l'olio d'oliva torna in alto mare''
14/08/2013
9^ puntata - ''Dalla sansa estrarre polifenoli a uso cosmetico e farmaceutico''
04/08/2013
8^ puntata - ''Un linguaggio nuovo per dare valore sensoriale agli oli di eccellenza''
13/07/2013
7^ puntata - ''Identikit del consumatore d'olio italiano''
25/06/2013
6^ puntata - ''L’olio italiano viaggia in Ferrari''
09/06/2013
5^ puntata - ''L’anima internazionale dell’olio bio ha casa in Puglia''
25/05/2013
4^ puntata - ''La scienza non ha dubbi, usate l’olio extravergine di oliva''
12/05/2013
3^ puntata :''E' fuorilegge la dicitura Bassa Acidità sull'etichetta dell'olio extra vergine d'oliva''
24/04/2013
2^ puntata - ''Il ciclo di sviluppo della tecnologia olearia è arrivato al termine? Ecco cosa bolle in pentola''
10/04/2013
1^ puntata - ''PRESENTAZIONE''