I CENTRI STORICI: TERLIZZI - 4^ parte
Gli altri edifici sacri degni di una visita, l’oratorio delle stimmate di S. Francesco (in via Sarcone) risalente al 1713, che conserva al suo interno un notevole apparato costituito da 50 stalli postergali con immagini ispirate all’agiografia serafica. La chiesa di S. Maria delle Grazie dei frati Cappuccini (in via M. de Napoli), realizzata nel 1582, con un monumentale tabernacolo ligneo, si compone di una navata maggiore e di una bassa navatella, cui corrispondono i due portali in facciata. Il cenobio, articolato intorno a un piccolo chiostro, ha corridoi che si incrociano, al centro, in un grazioso lanternino.
A pochi chilometri dal centro, nella frazione di Sovereto, si trova il piccolo santuario omonimo dedicato alla Vergine. L’edificio, realizzato nei primi anni del XII secolo nel luogo del ritrovamento di un’icona di probabile manifattura bizantina, raffigurante la Vergine col Bambino, venne ampliato e trasformato poi nel XVII secolo modificando la struttura chiesastica romanica. La chiesa conserva al suo interno in grande dossale barocco in legno scolpito e preziosi stucchi rococò che rivestono le pareti e incorniciano archi e finestre.
Quando si visita Terlizzi però il pensiero corre subito ai suoi fiori. Fiorentissima infatti è la coltivazione in serra delle piante da fiore e da interni che arrivano ogni giorno sui mercati italiani. Entrare in una delle tante serre che circondano il paese, è una delle esperienze più esaltanti. Nel silenzio ovattato dei grandi tendoni, rose, garofani, gerbere, gigli di ogni colore si aprono al caldo e alla luce misurata dalla sapienza del floricultore. L’impressione che se ne ricava è quella di un viaggio in un mondo irreale disegnato dalla natura vegetale, espressa unicamente dai linguaggi della bellezza.
05/12/2014
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