Riscaldamento: un «grado in più» costa il 7% sulla bolletta. Ecco i consigli per risparmiare
Muri mal isolati, infissi che lasciano disperdere calore, caldaie poco efficienti. Arrivato il momento di riscaldar casa, impossibile non pensare alle prime cause dell'alta bolletta “invernale”: ogni 100 euro di spesa di riscaldamento è così infatti che le famiglie ne “buttano via” 54, «basti pensare che in Italia l'efficienza media del sistema edificio-impianto di riscaldamento è del 46%», ricorda Marco Decio, direttore polo mercato privato di Cofely (società di Gdf Suez che si occupa di efficienza energetica e ambientale).
Impianti, infissi e soprattutto l'involucro sono dunque gli elementi su cui bisogna intervenire per alleggerire il peso del riscaldamento sul budget familiare. «La prima risposta sta nell’integrazione di soluzioni innovative, per ottenere il massimo della resa energetica. La progettazione e l'ammodernamento degli impianti – osserva Decio - devono però andare di pari passo con un atteggiamento di maggiore attenzione generale verso gli sprechi. A volte infatti non servono interventi drastici, ma basta iniziare con piccole accortezze per ottenere già risultati concreti». Qualche esempio?
La temperatura, innanzitutto
Regolare la temperatura interna dell’abitazioni sui 20°C, che già consentono un clima confortevole: un solo grado in più farebbe salire i consumi di circa il 7% annuo. Non utilizzare il riscaldamento nelle ore notturne o eventualmente, se ci sono ambienti più freddi, cercare di mantenersi intorno ai 16°C. Per diffondere il riscaldamento in maniera efficiente e quando serve, installare e programmare bene i cronotermostati che gestiscono gli orari di accensione e le temperature nei locali durante la giornata: meglio prevedere modelli con impostazioni settimanali per differenziare i giorni feriali da quelli festivi, e quindi in base alla diversa permanenza in casa.
Termovalvole e contabilizzazione
Tra i consigli di Cofely c’è anche quello di installare nei propri radiatori delle valvole termostatiche: con un costo ridotto, si può così ripartire il calore nelle varie stanze ed escludere automaticamente il termosifone quando nell'ambiente viene raggiunta la temperatura desiderata. D'altra parte è inutile tenere ad esempio in attività il termosifone della cucina mentre sono accesi forno e fornelli. Non regolare comunque le termovalvole sul valore massimo (cioè 5), altrimenti se ne vanifica la funzione. Se si ha un impianto di riscaldamento centralizzato, un sistema di contabilizzazione consente poi di pagare, oltre alla quota fissa stabilita dall'assemblea condominiale, soltanto il calore di cui si è effettivamente goduto (calcolato con i ripartitori sui radiatori), inducendo i condòmini a eliminare gli sprechi. Termovalvole e contabilizzatori dovranno essere installati in tutta Italia entro il 31 dicembre 2016. Ma Lombardia e Piemonte hanno già da tempo fissato i termini, rispettivamente, al 1° agosto 2014 e al 1° settembre 2014 (anche se le sanzioni scattano dal 2017 e dal 2016).
Controllo dei radiatori
Quanto ai radiatori in sè, tenerli liberi da copritermosifoni, mobiletti da incasso o tende, e spurgare l'aria per conservarne la massima efficienza (l'aria nelle tubazioni dell'impianto tende infatti a depositarsi nei radiatori impendendone il pieno riscaldamento e facendo lavorare inutilmente la caldaia). I vecchi termosifoni potrebbero non avere una valvola di sfiato dell'aria: farla installare non costa molto.
Ricambio e circolazione dell'aria
Spesso si usa tener socchiuse le finestre per ore. Sbagliato. Meglio spalancarle tutte per una decina di minuti al massimo, per creare corrente senza far raffreddare i muri e gli oggetti interni. Cercare di ridurre comunque gli spifferi e in generale gli scambi termici con l'esterno. E di evitare i mescolamenti d'aria tra gli ambienti della casa: meglio chiudere la porta della stanza che non si usa, anche se la si sta riscaldando.
Attenzione al boiler
Il boiler va installato più vicino possibile al punto di utilizzo, per evitare dispersioni di calore dell'acqua calda lungo le tubature. Va inoltre regolato su una temperatura intermedia, non superiore ai 55°C, e non tenerlo acceso per tutta la giornata se non se ne fa un uso continuativo. Distribuire l'acqua calda sanitaria a una temperatura non superiore a 45 gradi.
Manutenzione della caldaia
Assicurare una regolare pulizia e manutenzione degli apparecchi, anche ogni anno, a opera di tecnici specializzati; e cercare di evitare la formazione di calcare nelle tubazioni e nelle apparecchiature. Per una corretta gestione dei fumi, è necessario effettuare l'analisi della caldaia almeno ogni due anni, così come prevede la legge. Una caldaia ben manutenuta può essere efficiente anche per dieci anni, poi perde in termini di resa ed è bene sostituirla: un apparecchio non perfettamente efficiente aumenta la spesa in bolletta fino al 30 per cento.
Scelta dei fornitori
Valutare le varie offerte presenti sul mercato, per scegliere il fornitore di gas e il piano più adatto alle esigenze. Se si ha un impianto di riscaldamento centralizzato, è inoltre possibile richiedere all'amministratore la stipula di un Contratto Servizio Energia: così il condominio comprerà energia sulla base del consumo effettivo, misurato da un contatore di calore.
di Dario Aquaro
fonte: il sole 24 ore
12/12/2014
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