Un fenomeno raro, che può capitare di osservare durante lo studio dell’iride, è quello detto “rete di Maubach”, che prende nome dallo studioso tedesco che per primo lo evidenziò e lo mise in relazione con un contesto patologico a sfondo tubercolinico.
Si osserva nelle iridi linfatiche neurogene, per la comparsa ad intervalli regolari di fibre tubercoliniche che possono essere solitarie o presenti in fasci di due o tre e che suddividono l’iride in spicchi più o meno precisi, dal margine del collaretto fino al margine ciliare: l’effetto ottico che ne deriva è quello di una ruota con i raggi, costituiti appunto da queste fibre ad andamento diverso dalle altre che risaltano al colpo d’occhio.
Il soggetto portatore di questo segno caratteristico è incline a manifestare i tratti del tipo tubercolinico sia sul piano fisico, con una intensa produzione di muco e una particolare vulnerabilità delle mucose e di bronchi e polmoni, così come dei reni e della struttura ossea, sia sul piano emonozionale comportamentale e psichico.
Se l’iride si ovalizza in orizzontale e troviamo la concomitanza del segno della rete di Maubach, possiamo riscontrare la tendenza a profonde depressioni psichiche che arrivano fino al suicidio, nonchè a patologie degenerative quali sclerosi multipla, osteomalacia e osteocondrosi.
Il soggetto sarà particolarmente sensibile all’umidità, che lo aggraverà molto in tutte le sue manifestazioni patologiche, mentre sarà migliorato dal clima secco e asciutto.


26/12/2014