Prezzi delle case ancora in calo (-3,9% su base annua), ma crescono le quotazioni del nuovo
Ancora un segno meno sul fronte dei prezzi delle case secondo l’Istat: -3,9% su base annua nel terzo trimestre del 2014 e -0,5% sul periodo precedente. I dati relativi al periodo che va da luglio a settembre resi pubblici l’8 gennaio confermano quindi lo scenario previsto dagli ultimi numeri ufficiali e dalla maggior parte degli operatori: in un contesto di lieve inversione di tendenza delle compravendite (+4,1% di scambi su base annua nello stesso periodo, con la spinta che viene soprattutto dai grandi centri) permane un continuo aggiustamento verso il basso dei prezzi, che - evitato il tanto a lungo temuto (e a volte auspicato) tracollo - procede a piccoli bassi, con valori dei cali in lieve diminuzione. Nel 2013 gli scostamenti semestrali sono infatti sempre stati tra il 5 e il 6%, mentre nel 2014 sono scesi a 4,9 nel primo semestre e sotto il 4 in quest’ultima rilevazione.
La ripresa delle compravendite va insomma letta con cautela in relazione al dimezzamento degli scambi registrato negli anni precedenti e non è ancora sufficiente a frenare l’aggiustamento verso il basso dei valori. Tuttavia non mancano i segnali (ripresa consistente delle erogazioni dei mutui e innalzamento del valore delle nuove costruzioni rilevato dopo due anni di cali) che lasciano sperare in una lenta inversione di tendenza: arriverà probabilmente dopo altri gradini in discesa, con balzi, però, sempre più contenuti.
«Nel 2015 dovrebbero consolidarsi i timidi segnali di miglioramento registrati sul finire del 2014 - è il commento di Nomisma - sempre che il Paese riesca finalmente ad uscire dalla spirale di recessione e deflazione da cui fatica a divincolarsi. I dati diffusi oggi confermano la dicotomia tipica delle fasi di inversione ciclica: ad una moderata ripresa dell'attività transattiva fa riscontro una perdurante tendenza ribassista dei prezzi, seppure a tassi progressivamente decrescenti. In tale quadro, la modesta crescita dei prezzi di abitazioni nuove più che un segnale di ritrovato vigore deve essere ricondotto alla volatilità che caratterizza i mercati 'sottili' in cui i prodotti sono tutt'altro che standardizzati. È impensabile che il fragile mercato immobiliare odierno possa muoversi in controtendenza rispetto al resto dell'economia».
Tornando al dettaglio dei dati Istat, il calo dello 0,5% su base congiunturale «dipende esclusivamente dalla diminuzione dei prezzi delle abitazioni esistenti (-0,7%); per le abitazioni nuove si registra invece un aumento dei prezzi rispetto al trimestre precedente (+0,7%)». Il dato tendenziale, invece, «la cui ampiezza si riduce da -4,9% del secondo trimestre a -3,9% del terzo», è la sintesi «delle diminuzioni su base annua dei prezzi sia delle abitazioni esistenti (-4,8%) sia di quelle nuove (-1,3%)». Torna quindi ad «ampliarsi il differenziale in valore assoluto tra la variazione tendenziale dei prezzi delle abitazioni esistenti e quella dei prezzi delle abitazioni nuove (3,5 punti percentuali da 2,9 del trimestre precedente)». In media, nei primi tre trimestri del 2014, i prezzi delle abitazioni diminuiscono del 4,6% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, «sintesi di un calo del 2,4% dei prezzi delle abitazioni nuove e del 5,5% dei prezzi di quelle esistenti».
di Emiliano Sgambato
Fonte: Il sole 24 ore
12/01/2015
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