L’ESPERIENZA MONASTICA DI S. CORRADO - 2^ parte
Le regole dell’Ordine vennero sancite il 1119 nella Carte di carità, redatta dell’abate Stefano Harding. Pur consentendo alle singole abbazie una notevole autonomia interna, impediva per contro la disgregazione dell’Ordine sottoponendo gli abati alla sorveglianza dei “padri immediati”, ossia i priori delle abbazie fondatrici, e tutti inoltre alla vigilanza dell’abate di Cîteaux. Quest’ultimo, padre universale dell’Ordine, era infine soggetto alla supervisione dei padri delle prime quattro filiali, tra cui Clairvaux e Morimond. Figura insigne del monachesimo fu S. Bernardo di Chiaravalle (Clairvaux, in Borgogna). Nato probabilmente il 1091 a Fontaines-lès-Dijon, ebbe l’incarico nel 1115 di fondare sulla riva sinistra dell’Aube, nella Champagne, una comunità religiosa che diede origine all’abbazia di Clairvaux, da cui prese il nome. Mediante i suoi sermoni, testi fondamentali della mistica cristiana e segnatamente mariana, esercitò un profondo influsso, venendo definito il Doctor mellifluus.
È significativo che Dante, nell’ultimo canto del Paradiso, abbia fatto recitare a S. Bernardo la magnifica preghiera alla Vergine. Scomparve nel 1153, il 20 agosto, suo giorno onomastico; canonizzato il 1174, fu proclamato Dottore della Chiesa nel 1830. Sei lettere di S. Bernardo, di cui cinque redatte tra il dicembre del 1124 ed il febbraio seguente e la sesta nel 1137, riportano interessanti notizie riguardanti l’esperienza monastica di S. Corrado. Il primo a prenderle in considerazione fu l’erudito arciprete molfettese Giuseppe Maria Giovene (1753-1837), che identificò il nostro Patrono nel giovane nobile omonimo menzionato nell’Epistola VI. Le prime cinque lettere riguardano una discussa vicenda che ebbe per protagonista Amoldo, abate di Morimond (oggi in Alta Marna, Francia), quarta filiazione del monastero di Cîteaux sorta il 1115 nel territorio nord-orientale della diocesi di Langres, al confine con la Lorena.
Già studente a Colonia e monaco a Cîteaux, fu nominato superiore di Morimond da S. Stefano Harding, abate generale dei Cistercensi; nello stesso periodo S. Bernardo era divenuto abate di Clairvaux. Intendendo forse emulare quest’ultimo, Arnoldo s’impegnò con fervore nell’attività di predicazione, proselitismo e fondazione di cenobi.
16/01/2015
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