RICORDO DI PIETRO MENNEA - 3^ parte
Ottenne la maglia azzurra giovanile in occasione dell’incontro Jugoslavia-Polonia-Italia del 13 agosto 1969, ma non gareggiò. L’esordio in nazionale avvenne il 13 settembre a Lugano contro la Svizzera ma fu squalificato per due false partenze, forse tradito dall’emozione. Due settimane dopo, a Massa nei Campionati Italiani Allievi, lo vidi aggiudicarsi i 100 m in 10’’8.
L’annata 1970 iniziò il 4 aprile al “Bellavista”; Pietro si presentò subito, rimontando nella 4x100 un distacco di almeno 15 metri. A Foggia, il 10 maggio, corse i 200 m in 21’’9, primato regionale juniores, e il 21 giugno ai Campionati Pugliesi i 100 in 10’’6, eguagliando il record assoluto. Il 26 luglio, allo Stadio della Vittoria, vinse i 200 m ai Campionati Italiani Juniores in 21’’5; alzò le braccia prima del traguardo, rischiando una beffarda rimonta. Lo rividi il 5 maggio 1971 sulla stessa pista, entrambi convocati per l’incontro in notturna Puglia-Fiat Torino. Era attesa la sua sfida con Giacomo Puosi, accreditano alle Olimpiadi del 1968 di 20’’7; Pietro s’impose nettamente in 21’’3, primato italiano stagionale. Dopo gli esami di maturità si trasferì a Formia, per allenarsi sotto la guida dei prof. Carlo Vittori, ex velocista. I risultati si videro subito: 6° nei 200 metri in 20’’88 agli Europei di Helsinki e primato italiano eguagliato nei 100 con 10’’2 a Cava del Tirreni. Nell’aprile 1972, ai Campionati Universitari di Viareggio, vinse i 200 m. Lo ricordo, a tavola, divertirsi a spruzzare i commensali agitando la bottiglia di acqua frizzante e “magnificare” seriosamente un noto formaggio ripetendo lo slogan “leggero e nutriente”. Il 21 maggio vi fu viva attesa al “Paolo Poli” per il suo esordio stagionale nei 100 m ai Campionati Pugliesi. Eguagliò ancora il primato italiano, con una progressione impressionante; ne diede notizia alla “Domenica Sportiva” l’allora conduttore Alfredo Pigna, sottolineando l’enorme vantaggio (1’’) sul secondo classificato (Fabio Martino dei Vigili Urbani Bari). Era ormai lanciato verso i più alti traguardi, a iniziare dalle imminenti Olimpiadi di Monaco.
Lo rividi a Molfetta nel 1974 e l’anno seguente alle prime due edizioni del Memorial Poli, in cui fu protagonista assoluto. Il 5 marzo 1981, sette mesi dopo la vittoria olimpica di Mosca, annunciò improvvisamente il ritiro; ma nell’agosto ’82 riprese ad allenarsi. Gareggiò ancora a Molfetta il 25 settembre 1983, nel 3° Memorial Franco Acquaviva. In previsione dell’incontro Italia-Jugoslavia-Svizzera il 27 e 28 a Caglairi, corse senza forzare, con la maglia del Capannelle Club Roma, i 100 e i 400 m in 10’’8 e 47’’3. Al termine mi avvicinai per salutarlo, dicendogli di aver letto, dei suoi progetti, che… Mi rispose prontamente: “Non credere a quello che scrivono i giornalisti, perchè è vero solo al 20%”. Accettò volentieri di posare insieme per una fotografia, che conservo come prezioso ricordo di un atleta straordinario, sempre disponibile (era solo in apparenza scontroso) con gli amici-avversari (“Quando avremo l’onore di essere ancora battuti da te?”, gli chiedevano amabilmente) che aveva incontrato nei primi anni di atletica.
15/02/2015
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