L’evasione 2014 nell’immobiliare vale 4,3 miliardi. Il patrimonio residenziale 6,5 miliardi nel 2012
L'evasione del settore immobiliare potrebbe valere 4,3 miliardi nel 2014. Secondo l'Agenzia delle Entrate e il Dipartimento delle finanze del Tesoro raggiunge questa cifra il divario tra il gettito teorico dovuto dai contribuenti (ricostruito a partire dai dati catastali) e il gettito effettivo standard, basato sui versamenti Imu e Tasi. Questa cifra è sostanzialmente in linea con il valore del 2012, che si attestava a 4,2 miliardi, pari al 18,4% del gettito teorico (quasi un euro ogni 5 dovuti). Nel suo complesso il gettito dell'Imu e della Tasi vale 23,9 miliardi nel 2014 ed è pressochè invariato rispetto a quello dell'Imu del 2012 (23,8 miliardi).
Secondo il rapporto «Gli immobili in Italia» dell'Agenzia delle Entrate e del Dipartimento delle finanze del Tesoro, l'Imu ha generato un gettito di 19,3 miliardi e la Tasi di 4,6 miliardi. Nel 2014 è sceso del 12,6% il gettito Tasi-Imu sulla prima casa (3,5 miliardi contro il gettito Imu 2012 di 4 miliardi). In media nel 2014 i proprietari di prima casa hanno pagato 204 euro contro i 227 del 2012.
Il quinto rapporto «Gli Immobili in Italia» fotografa anche il patrimonio immobiliare nel 2012. In Italia tre famiglie su quattro risiedono in una casa di proprietà. E si è proprietari più al sud che al nord. Sono in generale il 76,6% i nuclei familiari che posseggono la casa in cui vivono con un picco al Sud (82,1%) e un dato prossimo a quello nazionale 74,5% al Nord. Sono invece di meno le case di proprietà nelle regioni del Centro (72,8%). Nel frattempo però, a causa del perdurare della crisi immobiliare, il valore medio delle abitazioni è sceso dell'1,8% rispetto all'anno precedente e si è stabilizzato nel 2012 a quota 181mila euro. Inutile dire che nei due anni successivi, quindi fino ai giorni nostri, le quotazioni del mattone sono scese ancora, totalizzando secondo gli esperti una perdita del 30% circa in media da quando nel 2008 è iniziata la crisi. E anche nel 2015 il valore del mattone subirà ulteriori cali, anche se contenuti.
Secondo Nomisma in generale i prezzi delle case scenderanno del 3,2% nel 2015, e solo del 2% nelle maggiori città, aree che stanno tenendo testa alla crisi e dove in molti casi le compravendite sono tornate a crescere. La fotografia del settore mostra che il valore complessivo del patrimonio immobiliare residenziale è stimato a 6.574,9 miliardi (-0,6%) di cui 534 miliardi solo nella Capitale. Qui un'abitazione vale in media 380mila euro fino ad arrivare a 800mila nelle zone piu' pregiate. A Milano il valore complessivo delle abitazioni e' di 195 miliardi con un valore medio di 250mila euro, che sale a 700mila nel centro storico, mentre a Napoli lo stock abitativo vale 131 miliardi con una media di 300mila euro per abitazione. Il rapporto mette poi in evidenza l'aumento del numero di proprietari che scelgono di affittare. Erano 4,5 milioni le persone con immobili di proprietà affittati nel 2012, l'11,2% in più rispetto ai 4,1 milioni del 2010. Il numero dei contratti è salito del 15,9% a 5,4 milioni con un incremento del 6,7% dei canoni d'affitto. E l'affitto rende più al Centro, dove in media all'anno si ricavano 11.500 euro (+4,3%), mentre la rendita scende al Nord a quota 10mila euro (+9,2%) e al Sud-Isole con una media di 7.500 euro annui (+3%).
di Paola Dezza
Fonte: Il sole 24 ore
28/02/2015
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