Gli occhiali venduti dentro a una scatoletta di tonno
Inventati a Rimini i «Saraghina» stanno conquistando il resto d’Europa: pesano 5-6 grammi, in nylon, con forme arrotondate e dalle lenti a specchio colorati
Hanno il nome di un personaggio felliniano e di un pesce azzurro tipico delle coste romagnole, piccolo e prediletto dai marinai per l’alto contenuto nutritivo. Come il primo non passano inosservati e come il secondo condensano nella loro leggerezza tante buone qualità. In questo caso la bontà del design made in Italy e un prezzo ragionevole, «perchè era quello che in fondo ci chiedevano i nostri clienti quindi noi abbiamo deciso di accontentarli». E devono aver apprezzato, perchè da Rimini gli occhiali «Saraghina» stanno conquistando il resto d’Europa, nuotando in appena due anni verso le diverse migliaia di pezzi venduti. Ultraleggeri (non pesano più di 5-6 grammi), in nylon, con forme arrotondate, disponibili a 69, 79, 89 euro, si caratterizzano per le lenti a specchio colorate, che, in abbinamento al corpo dell’occhiale, formano 350 combinazioni di tonalità. «Non ho inventato nulla ma, come succede nel nostro mondo, ho reinterpretato. Gli occhiali sono tutti lavorati a mano in Veneto e quello tartarugato subisce cinque passaggi di colore» si schermisce Angelo Di Stefano, ottico riminese nonchè consulente per vent’anni, che con sua sorella Silvia ha inventato i «Saraghina eyewear».
Dopo il debutto nel giugno 2013 a Pitti, si sono messi a girare con un Apecar carico di occhiali custoditi in cassette di polistirolo, proprio come facevano una volta i pescatori quando vendevano il pesce. Il 2014 si è chiuso raggiungendo 450 punti vendita in Italia, mentre i distributori ora portano i «Saraghina» in Francia, Belgio, Olanda e Lussemburgo, Svizzera, Germania, Thailandia, Indonesia, Giappone, Messico e Stati Uniti, dalle fredde lande del Nord alle nazioni che sul turismo hanno costruito il loro Pil. Lo scorso marzo inoltre è stato inaugurato il primo monomarca a Polignano a Mare, mentre l’Apecar ha viaggiato fino a Parigi, dove gli occhiali riminesi per i tre mesi dell’estate hanno goduto di un corner dentro al mitico Le Bon Marchè. La voglia di estate ha spinto poi questi occhiali nella movida spagnola di Barcellona, Ibiza e Formentera, risalendo la corrente fino a un nuovo monomarca in Liguria, a Tirana e poi oltre gli Urali. Non paghi, Angelo e Silvia hanno presenziato al Pitti di gennaio con un nuovo Ape realizzato dall’artista Stefano Ronci e a fine mese saranno protagonisti al Mido, la fiera dell’ottica che si tiene a Milano con un nuovo modello dei «Saraghina»: «Presenteremo una novità assoluta, con una tecnologia nuova applicata all’occhialeria». Ma ci sarà pure un anticipo: dal 24 febbraio al 2 marzo i due ragazzi inaugureranno un temporary store in corso Genova 11, in una vecchia barberia. «Stiamo ampliando la gamma dei nostri prodotti, dal nylon che è il nostro prodotto di punta, adesso siamo passati a integrare l’acetato con il metallo, diversificando la fascia di prezzo». E dopo appena due anni è venuto anche il momento di svecchiare il packaging: i «Saraghina» verranno venduti in una scatolina da tonno. Insomma un mare di occhiali che riecheggia Rimini, la sua storia e le sue vacanze: c’è il modello «Fulgor», come il cinema preferito da Fellini, e il «Giulietta», come la sua famosa moglie; non poteva mancare l’«8 mezzo», altro richiamo felliniano e poi il «Kursaal», un occhiale squadrato che nel nome richiama il primo stabilimento balneare aperto nel 1870 nella cittadina romagnola. E poi il «Teo», tondo con un doppio ponte in metallo e l’asta combinata, il «Nestore» che rivisita il classico a doppio ponte indossato ancora da Fellini e Spadolini e i «B Black», lenti colorate su montatura nera. Per chi li volesse indossare tutto il giorno, infine, i «Saraghina» sono pronti pure come occhiali da vista.
Ottica Cassano Gallery - Store , in esclusiva a Molfetta.
06/03/2015
|