Salendo sul secondo gradino della Murgia si incontra la città di Grumo Appula, tranquillo paese dell’hinterland di Bari, con una economia prevalentemente agricola ma con una vivacità culturale che ne ha fatto la patria di professionisti e uomini di cultura illustri. Dell’antico piccolo borgo medievale non rimangono che poche tracce nei documenti. La città contemporanea, a partire dall’Ottocento, si sviluppa in nuovi spazi oppure riutilizza complessi architettonici preesistenti. Il Municipio infatti va ad occupare i luoghi che in precedenza erano appartenuti ai frati Osservanti, dando grande rilievo e valorizzando la piazza antistante.
La Chiesa Matrice in Largo S. Pio X dedicata all’Assunta, è di origine romanica, ampliata nella seconda metà del XVI secolo con la realizzazione dell’articolato portale scolpito nella piccola facciata a est. La chiesa ampliata e restaurata nel 1816, viene nuovamente ristrutturata un secolo più tardi, invertendone l’orientamento e ‘inventando’ una nuova facciata in stile romanico. Dell’antico soffitto ligneo in sacrestia si conservano le tele di S. Rocco e dell’Assunta, opere di Carlo Rosa. Dell’impianto originario sussistono, all’interno la Cappella Scippa, il barocco altare ligneo dedicato a S. Domenico, e il Cappellone del Sacramento, con serliana d’ingresso e un pregevole altare marmoreo settecentesco.
Nelle immediate vicinanze della chiesa troviamo il secentesco Palazzo Scippa. Il parametro murario è a bugnato rustico e reca un portale a bugne e lo stemma di famiglia. La scala coperta è settecentesca così come alcune finestre. All’interno del nucleo medievale si notano due piccoli edifici sacri: la chiesa del Rosario e quella di S. Francesco di Paola. La prima addossata al muro di cinta, nella strada “delli Molini”, deve il suo aspetto attuale ai lavori realizzati nella seconda metà del XVIII secolo. L’interno è a navata unica, con pilastri marmorizzati e motivi a punta lanceolata.




13/03/2015