CENTRI STORICI: TORITTO - 1^ parte
Chi guarda la carta stradale della Puglia alla scoperta delle principali direttrice da percorrere per inoltrarsi fra le campagne della TERRA D’ULIVI, individua la statale 96 che partendo da Bari, ci porta in un luogo rettilineo fino ad Altamura, per poi inoltrarsi fino a Gravina e in Lucania. Fino a Modugno il paesaggio è quello di una vasta zona industriale che pochissimo rivela delle coltivazioni alberate e fruttifere. Soltanto dopo aver superato Palo del Colle, la strada, salendo sul secondo gradino della Murgia, diventa verde di ulivi.
Entrando a Toritto, la prima impressione che si prova è quella di trovarsi in un paese in cui l’economia agricola mantiene segni tangibili nella configurazione del contesto urbano e sociale. La piazza, al centro del paese, racchiude le simbologie dell’antica tradizione comune a molte comunità della Terra di Bari. Qui si allineano i luoghi della modernità: lo spazio alberato in cui si incontrano tutti dopo il lavoro, i bar, i circoli maschili, il paesaggio. Ma basta inoltrarsi per pochi metri per entrare nella città storica: il nucleo medievale arricchito da presenze architettoniche sorte fra Settecento e Ottocento.
Il tessuto urbano della città antica, di origine medievale, si sviluppa attorno al Castello e alla Casa Baronale, che tuttora appaiono come un unico grande blocco affacciato sulla piazza a poca distanza dalla Chiesa Madre.
Del Palazzo Marchesale (in piazza Vittorio Emanuele) si hanno notizie a partire dal 1167. Nel 1592 venne rifatto da Orazio della Tolfa Frangipane. Al suo interno sono riconoscibili gli ambienti, destinati ad accogliere gli appartamenti familiari, i tipici quarti, oltre alle cisterne per la raccolta e la conservazione di acqua e olio, le cantine, le stelle, il molino. L’ingresso monumentale è preceduto da due grandi e grossi leoni in pietra, commissionati dal barone, accovacciati nell’impotenza delle membra ricoperte da una folta criniera pettinata a grandi boccoli. Arricchito dallo stemma del casato posto al lato del portale, il complesso costituisce un esempio compiuto e abbastanza ben conservato di edilizia fortificata. Ad angolo con la piazza infatti, troviamo un bastione merlato e rinforzato alla base da una scarpa, mentre in via Scarilli s’innalza la torre con un campani letto a vela, che il duca Carovita rinforzò con un avancorpo nel 1751.
29/03/2015
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