CENTRI STORICI: TORITTO - 2^ parte
La cinta muraria, risalente al XV sec., ha due porte ubicate una a nord, in corrispondenza del corso della Terra (oggi corso Umberto I). e l’altra a sud, al limitare di piazza Castello (oggi piazza Vittorio Emanuele) e dell’erigendo borgo Madonna delle Grazie.
Le abitazioni risultano disposte ai lati di due declivi naturali utilizzati per lo scorrimento delle acque piovane, che fungevano anche da fossati. Nel 1733 fu costruita una terza porta al termine di via Antiche Mura, dove attualmente si apre un passaggio che mette in collegamento due palazzi. Tra la fine del Settecento e i primi anni del secolo successivo, sulla spinta della formazione di una nuova classe borghese, si avviano le trasformazioni della cittadina, si edificano nuovi palazzi, nascono nuovi piccoli quartieri, si costruiscono nuove strade o si allargarono quelle già tracciate. La produzione dell’olio trova un particolare rilevanza nella strada denominata dell’Oliva Dolce, oggi via Ettore D’Urso, uno degli esempi più belli di sistemazione urbanistica del Settecento, premessa per la definizione del nuovo moderno assetto di Toritto, con gli ampi marciapiedi sui quali stendere sia le olive che le mandorle al sole, le ricchezze delle famiglie contadine.
A ridosso delle antiche mura, si erigono i più bei palazzi settecenteschi della città, che sorgono anche a delimitare la vecchia piazza. Tra questi Palazzo D’Urso, costituito da un corpo a due piani, reca un portale, delimitato da lesene, sormontato da un balcone in ferro battuto. Insieme ai palazzi le chiese: la Chiesa Madre (in via Cattedrale) dedicata a S. Nicola, risalente all’XI secolo, nel corso del tempo è stata oggetto di numerosi interventi di rifacimento, dei quali i più cospicui sono quelli di età barocca. Infatti è datata 1662 la costruzione della navata, mentre al XVII secolo appartengono il Cappellone laterale, detto della Cena o del Crocifisso, con l’altare in marmi policromi; l’abside con il coro ligneo e il prezioso altare marmoreo di fattura napoletana; tre dipinti raffiguranti la crocifissione e la statua di S. Gaetano conservati nell’omonimo annesso oratorio.
08/04/2015
|