Passato, presente e futuro
Ormai sono trascorsi quasi trent’anni da quando, anche in Italia, iniziarono a svilupparsi i movimenti per l’agricoltura biologica e biodinamica. Alcune persone, in modo pionieristico, riconobbero allora in questo impulso la possibilità di recuperare il rapporto tra l’uomo e la natura.
Con questi ideali furono fondate le prime aziende agricole, organizzati i primi gruppi d’acquisto, divenuti ben presto negozi biologici e attività artigianali di trasformazione.
L’obiettivo comune era sviluppare un’agricoltura rispettosa della natura, impegnata a mantenere la terra fertile e a garantire la produzione di cibo sano per l’uomo. Nel corso degli anni questi valori, che sembravano di pochi, sono stati condivisi e portati avanti da un numero sempre maggiore di persone, che si aggiungevano via via durante il cammino, dando vita a nuovi pensieri e a nuovi (o antichi) stili di vita.
Inizialmente molte delle scelte alimentari innovative diffuse da questo mondo di “biologici” non erano ben comprese o venivano addirittura criticate. In un periodo in cui si stava diffondendo la cultura dei fast food, un gruppo esiguo cominciava a parlare dell’importanza di una dieta mediterranea, prevalentemente vegetariana, a base di legumi e di prodotti integrali, derivati non solo dal grano, ma anche da altri cereali (orzo, farro, avena, segale, miglio…). Il tutto inserito in un con testo in cui il miglio veniva indicato dai più come cibo per canarini e gli alimenti integrali
perfetti solo per gli animali domestici (la famosa “pasta per cani”…). Poi, grazie anche alla perseveranza di negozianti e di un buon numero di consumatori che hanno creduto e ancora credono nel biologico anche come stile di vita complessivo, molte pratiche si sono diffuse. È diventato “normale” mangiare vegetariano, macrobiotico, vegano, integrale, crudista, discorrere di cereali, tofu, seitan, di avocado e sedano rapa, partecipare a corsi di cucina alternativa, leggere riviste e libri che parlano di alimentazione e “dintorni”.
Chi mangia biologico oggi possiede una tale ricchezza di informazioni e conoscenze da non rendersene conto. Basti pensare alla quotidiana contaminazione di ricette etniche, i cui ingredienti base sono da tempo sugli scaffali dei negozi bio: ormai la cucina è bio-global! Possiamo dire che, finalmente, si è compreso che questo tipo di alimentazione, attenta al benessere dell’uomo e della terra, non è del tutto nuova.
Arriva dal nostro passato, quando la biodiversità agricola permetteva di trovare un’ampia scelta di buoni prodotti, come cereali e legumi ormai dimenticati, ma oggi riscoperti e ritrovati grazie al lavoro di molte aziende biologiche e biodinamiche.
Lo staff di Cuorebio
10/04/2015
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