DEPRESSIONI E SINDROMI ANSIOSE - 2^ parte
L'ansia è una delle reazioni umane più comuni, e tutto ciò che noi facciamo produce condizioni che possono generare stati ansiosi o di allerta. Per mezzo di essa migliora l'attenzione, si reagisce con prontezza agli stimoli, svolge un ruolo importante nei meccanismi di adattamento e di sopravvivevanza. Sotto tali aspetti è amica, alleata, utile e necessria. Tutti proviamo una certa dose di ansia quando affrontiamo situazioni delicate o spiacevoli, o importanti colloqui, esami, situazioni stressanti. In condizioni normali, l'ansia svanisce non appena si superano queste situazioni individuali che riguardano soggetti che reagiscono in maniera sproporzionata agli eventi e queste forme di ansia eccessiva stato di paura irrazionale. Spesso la persona teme di non sapersi dominare e manifesta fisicamente disturbi paralleli quali palpitazioni, vertigini, cefalee e malesseri vari dati dalla continua tensione psichica e muscolare. Si può arrivare ad aver paura di affrontare le situazioni o le persone, sfociando così in veri stati patologici come le fobie.
Se l'ansia è associata ad un senso di oppressione toracica si definisce angoscia, e presenta molti sintomi neurologici.
Questi stati ansiosi possono essere rappresentati da sintomi mentali e fisici, arrivando a compromettere le relazioni sociali, il rendimento sul lavoro, l'alimentazione e la quantità e qualità del sonno.
Il sonno è essenziale nella vita come il cibo, l'acqua, l'aria che respiriamo, ed è anche uno dei piaceri dell'esistenza terrena. Permette il recupero delle energie, fisiche e psichiche, facilita la crescita nei giovani (durante il sonno viene prodotto l'ormone SHT), agevola la rimarginazione delle ferite, permette l'eliminazione delle scorie metaboliche prodotte durante il periodo di veglia. Il bisogno di dormire varia in rapporto all'età sia come quantità che come qualità. Il neonato dorme circa 16 ore, l'adulto dalle 7 alle 8 ore, l'anziano dalle 3 alle 5 ore. Esiste anche una differente necessità di sonno da soggetto a soggetto, perchè come è importante la qualità.
Molti sono i fattori che possono compromettere un sonno regolare e ristoratore: un'eccessiva acidità tissutale deprime l'energia nervosa e causa, tra l'altro, l'insorgere dell'insonnia; la carenza di calcio, delle vitamine D e B6 favoriscono la manifestazione di disturbi del sonno. I sofferenti di turbe endocrine, di emicrania, di prostata, di problemi renali, gli osteoartritici, cardiopatici, sono tutti soggetti che per un motivo o per l'altro a causa delle rispettive patologie possono vedere interrompersi il sonno per soddisfare esigenze prioritarie dovute alle malattie di cui soffrono. Nell'anziano è quasi una costante, in tarda età il sonno è più leggero, non raggiunge le fasi più profonde e quindi è meno riposante. Inoltre gli anziani tendono a restare coricati a letto molte ore, a volte anche durante il giorno, così le fisiologiche e naturali 3-5 ore sembreranno molto poche e daranno una sensazione di insonnia effettivamente.
17/04/2015
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