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Le Cornici: Tecniche esecutive - 1^ parte
Se le cornici più antiche erano costituite da semplici modanature ricavate dal legno della pala o applicate direttamente sul tavolato, già a partire dall’epoca gotica si arricchiscono di decorazioni a rilievo, realizzate ad intaglio oppure con l’applicazione e la modellazione della pastiglia, un impasto di gesso scagliola e pasta d’amido che trova ampia fortuna nel ’700 per la decorazione in stile “rocaille“. La superficie di legno delle cornici, indipendentemente dalla tipologia, può presentare una semplice decorazione a tempera, ma può anche essere dorata, argentata o meccata.
Doratura
Viene comunemente definita doratura quel processo di decorazione ornamentale usato su diversi materiali e con diverse tecniche per impreziosire un oggetto tramite l’apposizione di un sottilissimo strato di oro, detto foglia. Più raramente sono usati sostituti per l’oro, quali leghe che ne simulano il colore, l’argento o il rame. Veniva impiegata sovente per la produzione di volumi di pregio per bibliofili, oltre che nella decorazione di mobili di lusso. La doratura era una tecnica molto diffusa nell’arte e nell’architettura del Medioevo, specialmente in quelle bizantina e rinascimentale, in cui la foglia d’oro veniva usata nei dipinti su tavola di legno, per esaltare l’effetto visivo delle aureole dei santi, oppure per simulare la brillantezza del sole: poichè l’oro è inattaccabile alla corrosione, queste tavole sono potute giungere fino ad oggi con immutato splendore. Esistono diverse tecniche di doratura.
18/04/2015
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''Il corniciaio'' a cura di FAC di Domenico de Gennaro in Via Tenente Fiorino,30 |
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