OMEOPATIA: i principi e le leggi dell’Omeopatia - 2^ parte
Alcuni ricercatori hanno studiato nel corso del tempo i fenomeni iridologici e cercato nei segni dell’iride i paralleli con l’essenza del rimedio omeopatico costituzionale. Siegfried Rizzi, naturopata fondatore della Associazione Iridologica Italiana (ASS.IR.I), aveva dato a sua volta indicazioni in questo senso, anche se il suo corso terreno è terminato prima che il suo progetto si compisse pienamente.
Quando osserviamo le iridi, troviamo una miriade di segni strutturali e variazioni di colore della pigmentazione dello stoma. Le caratteristiche morfologiche della struttura dell’iride vengono prese in considerazione alla luce delle osservazioni parallele con il profilo del rimedio omeopatico. Per noi omeopati, la persona è il rimedio. Così ci sentiranno parlare non tanto di “Mario Rossi”, quanto di “Lycopodium”, di “Laura Bianchi” come di “Pulsatilla” o “Sepia”. Ogni rimedio, infatti, ha un suo specifico profilo caratteriale e comportamentale.
È da sottolineare comunque il fatto che non sempre nel quadro del soggetto si rispecchiano tutte le caratteristiche del rimedio che troviamo nelle varie Materie Mediche ma, se dalla anamnesi e dalla osservazione iridologica riscontriamo il maggior numero di indicazioni specifiche, allora il rimedio può essere quello giusto.
Per quanto riguarda l’individualità medicamentosa e morbosa, possiamo affermare che ogni individuo vive il suo stato di squilibrio in modo diverso, e le manifestazioni patologiche si sviluppano in modo diverso a seconda dello stato d’animo, del carattere che influisce sulla reattività organica e comportamentale del soggetto. Da qui, l’osservazione del carattere dello stesso rimedio, che assunto da persone che ne rispecchiano le caratteristiche, spesso si dimostra risolutivo.
Il rimedio omeopatico viene diluito e dinamizzato e quindi somministrato in dosi infinitesimali. Troviamo disponibili le diluizioni con le sigle DH (decimale di Hahnemann), CH (centesimale di Hahnemann), LM (cinquantamillesimale di Hahnemann) e anche superiori. Nelle diluizioni decimali si utilizzano una parte di sostanza madre aggiunta a 9 parti di acqua o lattosio e il tutto dinamizzato 10 volte ci darà la D1, o prima diluizione decimale secondo Hahnemann, mentre per fare una centesimale si prende una parte di sostanza madre e la si diluisce in 99 parti di acqua o lattosio, per cui il tutto dinamizzato per 100 volte ci fa ottenere la C1, o prima diluizione centesimale secondo Hahnemann. La dinamizzazione è il risultato della diluizione seguita dalla successione (=scuotere per un numero preciso di volte, variabile a seconda della diluizione richiesta, battendo con decisione il contenitore su una superficie rigida). Il procedimento rende la sostanza più efficace ai livelli più sottili e profondi.
Attraverso la successione l’informazione passa dal principio attivo al solvente (acqua, alcool, ecc…): più volte si scuote, più il rimedio diluito si energizza.
La legge di Hering infine afferma che la malattia “evolve sempre dalla periferia verso il centro, dall’esterno all’interno. La guarigione, procede invece in senso inverso: dall’interno all’esterno, dal centro alla periferia, e dall’alto verso il basso”.
I rimedi utilizzati in omeopatia sono di origine animale, vegetale, minerale. Vi è poi il gruppo dei bioterapici o nosodi, che sono preparati a partire da prodotti di origine microbica, secrezioni o escrezioni patologiche e non, allergeni, tessuti animali o vegetali. Gli isoterapici sono una categoria di bioterapici preparati a partire da ceppi – secrezioni, escrezioni, calcoli ecc. – prodotti e ottenuti dallo stesso paziente.
19/05/2015
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