Bari e la sua provincia: ''La città di BARI''
BARI
Situata sulla costa Adriatica a 5 metri sul livello del mare, e il capoluogo della Regione e della Provincia. Ha una popolazione di 342.309 abitanti ed una superficie territoriale di 116,20 Kmq.
La città consta di due parti distinte, la città Vecchia, gloriosa per gli augusti monumenti dell’arte romanica e la città Nuova, con vie spaziose e regolari che si affaccia al superbo lungomare. L’ampliamento del porto e la istituzione della Fiera del Levante hanno assicurato a Bari un posto di notevole importanza nello sviluppo delle relazioni commerciali fra l’Italia e il vicino Oriente.
Le sue origini sono incerte, ma sembra che possano risalire circa al 1.500 a. C., infatti la penisoletta su cui sorge il centro antico era già abitata nell’età del bronzo, come attestano i ritrovamenti in piazza S. Pietro. Essa fu centro peucetico, che acquisto importanza dopo la conquista romana nel III secolo a. C., tanto da divenire municipio in età imperiale.
Nel VI secolo d. C. passo sotto l’Impero romano d’Oriente che la strapparono agli Ostrogoti, nel 847 fu conquistata dai Mussulmani africani, nel’871 riconquistata dall’imperatore d’Occidente
Ludovico II, ma nel 876 ritornò sotto l’Impero d’Oriente.
Divenuto porto imponente fu liberata nel 1003 da Venezia, ma con l’avvento dei Normanni nel 1071 fu conquistata da Roberto il Guiscardo. Nella città si ebbero molte rivolte antinormanne, le quali portarono re Guglielmo I a raderla al suolo, ma dopo un decennio fu ricostruita da Guglielmo II. Dopo i Normanni subì l’avvento della dinastia Sveva, che concesse molti privilegi e favorì i commerci, specialmente con l’Oriente, quindi passo sotto gli Angioini diventando feudo nel 1430; donata nel 1464 agli Sforza di Milano conobbe un periodo favorevole, ma dopo passò sotto gli Spagnoli sino al 1707 quando fu assoggettata agli Austriaci sino al 1738. ln seguito subì la dominazione Borbonica sino a quando nel 1808 cadde sotto l’Impero Napoleonico con il governo di
Gioacchino Murat, e infine entrò nel Regno d’Italia nel 1860.
È un centro agricolo, industriale con notevole sviluppo negli ultimi decenni, ma soprattutto commerciale specie con i paesi del vicino Oriente.
Tra i monumenti di grande interesse storico ed artistico troviamo:
* Castello, costruito su precedenti fortificazioni bizantine-normanne da Federico II tra il 1233 e 1240, a pianta trapezoidale con due torri delle quattro originarie, mentre su tre lati, verso terra, nel 1500 furono aggiunti i baluardi a scarpata, con torrioni angolari a lancia sul fossato; sul lato verso il mare c’è il portale ogivale (murato) e le belle bifore costruite da Carlo d’Angiò nel 1276. All’interno si accede dal lato sud varcando il ponte sul fossato, e si presenta il cortile tra baluardi cinquecenteschi e il mastio svevo, sulle cui torri e cortine si notano belle monofore.
Sul lato ovest c'è un portale ogivale scolpito che immette in un atrio su colonne con volte a crociera, da questo si passa nel cortile interno, molto rimaneggiato tranne l’angolo d’ingresso, e la loggia a due archi poggianti su colonna e due mezze colonne dai bei capitelli. Sul lato sinistro del cortile è sistemata la Gipsoteca, che raccoglie numerosi calchi riproducenti le più interessanti sculture architettoniche e decorative dei monumenti romanici in Puglia; accanto una bella sala a botte costolonata a sesto acuto adibita ad archivio. Sullo stesso lato attraverso una scala a doppia rampa si accede ai piani superiori dov'è il gabinetto di restauro della Soprintendenza per i Beni Ambientali ed Architettonici, e sale per convegni e mostre.
* Cattedrale, dedicata a S. Sabino, fu eretta nella prima meta del XI secolo sui resti di un antico duomo, e ricostruita verso la fine del XII secolo, dopo la distruzione della città per opera di Guglielmo il Malo nel 1156; consacrata nel 1292 e una delle più notevoli creazioni dell’architettura romanico pugliese, riportata alle originarie linee dai restauri.
La facciata è tripartita da lesene e coronata da archetti, inoltre conserva tre portali del XI secolo, rimaneggiati nel 1700, monofore, una bifora ed un rosone dalla ricca cornice. Sul fianco sinistro si aprono profonde arcate su cui corrono gallerie a esafore, il portale con stipiti decorati, e
la grande costruzione cilindrica "Trulla", che era l’antico battistero ad
immersione (ora sagrestia). Le testate del transetto sono ornate da bifore e rosoni come la parte absidale, nella quale c’è un superbo finestrone, capolavoro della scultura pugliese del XII secolo; sulla testata sinistra s’innesta il campanile con finestre in tre ordini di bifore, trifore, quadrifore e l’alta cuspide. Sul fianco destro si ripete l’architettura di quello sinistro, pero il portale è preceduto da un portico con colonne, mentre le arcate trecentesche sono cieche. L’interno, solenne ed armonioso, a tre navate su colonne con finti matronei a trifore, transetto sopraelevato, alta cupola e tre absidi. Nella navata centrale troviamo il Pulpito con frammenti originari del XI e XII secolo, il Ciborio del 1233 all’altare maggiore, e la Cattedra Episcopale nel presbiterio, cinto da plutei duecenteschi. Nell’abside sinistra si trovano tracce di affreschi del 1200, mentre la Cripta si trova sotto il transetto, e conserva una tavola bizantineggiante della "Madonna". Gli archivi della cattedrale custodiscono preziosi codici e tra essi il celebre rotulo “Exultet" anteriore al 1030; a fianco della cattedrale c'è il Museo Diocesano con un bel lapidario e molti oggetti ed arredi sacri.
* Basilica di S. Nicola, costruzione iniziata nel 1087 per conservare la salma di S. Nicola, fu terminata nel 1197, anno in cui fu consacrata; nel 1098 vi si tenne un concilio. Essa sorge nel mezzo della corte del Catapano (governatore) bizantino, ed e considerata uno dei prototipi di architettura romanico-pugliese. La facciata, maestosa, è tripartita da lesene coronate da archetti, aperta in alto da cinque bifore e tre monofore, e in basso da tre ponali, il cui mediano, a baldacchino, e su colonne ottagonali sostenute da due tori su mensole, e riccamente scolpito. Ai lati due campanili, a torre mozzata, uno con monofore su base a bugnato, e l’altro decorato con archetti; i fianchi hanno arcate
profonde cieche, su cui corrono loggette a esafore e ricche porte, tra cui sul fianco sinistro quella dei "Leoni". Il transetto e la parete absidale, ornata al centro da un grande finestrone, sono animate in alto da bifore e in basso da arcate cieche. L’interno a tre navate è diviso da colonne e pilastri, con
vasto transetto e tre absidi; i tre archi traversi al principio della navata centrale furono aggiunti nel 1451 per ragioni statiche. In alto si apre il matroneo a trifore, mentre il soffitto, intagliato e decorato, racchiude dipinti di C. Rosa del XVII secolo. Il presbiterio, diviso dalla navata centrale dall’iconostasi a tre archi, ha tre absidi semicircolari, l’altare maggiore coperto da ciborio del XII secolo, dietro di questi la sedia Episcopale marmorea del 1105 di artista pugliese, e il monumento di Bona Sforza, regina di Polonia, opera di scultori di fine 1500. All’altare dell’abside destra c'è il trittico di Rico da Candia e sul retro affreschi trecenteschi, mentre nell’abside sinistra "Madonna e Santi" di Bartolomeo Vivarini (1476). Sotto il transetto trovasi la Cripta, consacrata nel 1089, ha varie colonne dai capitelli romanici e bizantini, e volte a vela; sotto l’altare e custodito il corpo di San Nicola trafugato a Mira, in Licia, da marinai baresi nel 1087, e dalle cui ossa stilla la miracolosa manna del Santo, dietro l’altare ci sono resti di un pavimento cosmatesco e icona bizantina del 1319.
Presso la scala destra c'è la tomba del vescovo Elia formata da un frammento di sarcofago del IV secolo, e nei matronei il famoso tesoro con icona bizantina del 1300, antifonari, breviari minati, sculture di oreficeria, reliquari.
* Chiesa di S. Giorgio, costruzione romanica del XI secolo, rifatta nel XII secolo, ha la facciata tripartita da lesene ed ornata da monofore con cornici al centro, e sui lati da finestre chiuse da eleganti transenne; l’interno e a tre navate divise da colonne con svariati capitelli scolpiti.
* Museo Archeologico, posto nell’Ateneo dell'università, fu fondato nel 1875 e comprende la raccolta più completa di materiale archeologico pugliese, fondamentale per la conoscenza della civiltà apula dal VII al III secolo a. C.; esso consta della sala: il vestibolo in cui si ammirano terrecotte di tipo tarantino ed indigeno, ritratti romani, collezione di monete magno-greche, italiche e romane; sezione preistorica con materiale neolitico e dell'età del bronzo, proveniente dal Pulo di Molfetta, corredi funerari di Gioia del Colle, Andria, Bisceglie; sezione topografica con ceramiche del VI secolo a. C. di tipo indigeno, corinzia, canosina, ceramiche a figure nere e rosse, crateri provenienti da Ruvo, grandi crateri a volute apuli a figure rosse e crateri con decorazioni di scene
mitologiche; salone con materiale ceramico d’importazione greca, italiota, apula, corredo di una tomba di Noicattaro, vasi corinzi e bronzi del VI secolo a. C.; sala di Canosa con corredo della tomba Varrese, ipogeo del IV secolo a. C. e gruppi di vasi plastici; sezione topografica con corredi funerari prevenienti da Conversano, tra cui armatura in bronzo, ceramiche italiote ed apule, materiale di Egnazia, sculture di divinità orientali; sezione delle terrecotte e bronzi con materiale proveniente da Taranto e Canosa databili tra il VI e III secolo a. C. consistente di recipienti, oggetti metallici, elmi, bronzetti italici e romani.
* Pinacoteca Provinciale, situata nell’ultimo piano del Palazzo della Provincia, è divisa in diverse sale. La prima è dedicata a frammenti di sculture e dipinti di provenienza locale dei secoli XI, XII e XIII; la seconda è dedicata ai pittori veneti del XIII e XIV secolo come Antonio e Bartolomeo Vivarini; la terza sala con opere di arte pugliese del 1500; la quarta sala espone opere del Bordone, Tintoretto e Veronese; la quinta sala è dedicata ai pittori napoletani e pugliesi del 1600 come
Pacecco De Rosa, P. Finoglia, M. Stromer e A. Vaccaro; la sesta sala comprende opere della pittura pugliese del XVII e XVIII secolo tra cui L. Giordano, C. Giaquinto, O. Tiso; nell’ultima sala ci sono opere moderne di "T. Signorini, F. Nitti, G. Induno e G. De Nittis.
* Museo Storico, posto vicino alla Basilica di S. Nicola, al piano terra cinque reparti in cui si conservano armi, materiale bellico, modelli, cimeli, trofei e documentazioni relative alle imprese del Risorgimento, della guerra del 1915-1918 e della seconda guerra mondiale; al piano superiore una raccolta di 2500 volumi sulla storia locale e generale.
* Acquario Provinciale, costituito presso l’Istituto di Biologia Marina, è dedicato agli organismi marini tipici del basso Adriatico.
* Orto Botanico, posto in via Amendola, è diviso in un settore didattico ed un settore per la vegetazione spontanea pugliese.
* Sacrario Caduti d’Oltremare, in periferia della città, raccoglie le spoglie di 43.000 caduti nella seconda guerra mondiale.
* Teatro Petruzzelli, costruito dal 1898 al 1905 su disegno dell’ing. Angelo Messeni, è stato distrutto completamente da un incendio doloso nel 1992, attualmente e in fase di ricostruzione.
Esso aveva una capacità di 4.000 posti, la decorazione della sala ed il sipario, sul quale era
raffigurato l'ingresso in Bari del Doge Pietro Orseolo, opere di Raffaele Armenise.
* Teatro Piccinni, iniziato il 15 ottobre del 1840, fu terminato ed inaugurato il 30 maggio 1854; ln una capienza di 850 posti distribuiti nella platea, in quattro ordini superiori e nel loggione.
La facciata è in stile neoclassico, il colonnato dorico, mentre il velario del teatro, dipinto da Luigi de Luise e Leopoldo Galluzzi, raffigura la scena dell’Olimpo con Apollo sul cavallo Pegaso in mezzo alle Muse; il sipario, opera di Michele De Napoli, raffigura il torneo dato a Bari da re Manfredi in onore dell'Imperatore d’Oriente• Baldovino.
Inoltre nella città vecchia troviamo: la chiesa di S. Marco eretta nel XII secolo da mercanti Veneziani; la chiesetta di S. Scolastica con campanile romanico ed ex convento del XI secolo; la chiesa di S. Chiara, in stile barocco, con opere di Nicola Gliri; la chiesetta di S. Agostino con
bell’altare maggiore cinquecentesco; la chiesa di S. Michele, barocca, a cui serve da cripta l’antica chiesa di S. Felice del X secolo.
Tra le manifestazioni di rinomanza nazionale ed internazionale che si svolgono nella città sono da citare:
LA FIERA DEL LEVANTE, inaugurata nel 1930, e la più importante fiera d’Italia dopo quella di Milano e rappresenta il polo di riferimento per gli scambi commerciali tra il nostro paese, l’Oriente e i paesi che si affacciano sul mare Mediterraneo. Essa si svolge nel mese di settembre
ed occupa una superficie di 360.000 mq. espongono circa 9.500 aziende con la presenza di oltre 90 paesi esteri. Durante il periodo della Fiera si svolgono manifestazioni e convegni atti a favorire lo sviluppo ed il potenziamento delle relazioni commerciali e culturali tra i popoli, inoltre e fornita di un Centro Direzionale con tutti i comfort e sevizi importanti, tra cui la borsa degli affari, banche, ufficio postale, telefonico ecc.
Durante l’anno in vari padiglioni si svolgono numerose mostre specializzate.
LA FESTA DI S. NICOLA, si svolge dal 7 al 10 maggio a ricordo dell’arrivo a Bari delle reliquie del Santo di Mira, il quale oltre ad essere il patrono della città e un Santo molto venerato in Oriente. Infatti oltre alla partecipazione dei baresi e cittadini dei comuni limitrofi, c’è quella
molto colorita e devozionale dei pellegrini provenienti dai paesi dell’Est e da altre regioni italiane. La festa inizia il 7 maggio con lo svolgimento del Corteo Storico, sfilata di personaggi in costume d’epoca, sbandieratori e della Caravella, tutto per evocare l’arrivo a Bari del corpo del Santo. Il giorno 8 maggio la statua di S. Nicola è portata in processione sino al porto dove viene collocata su un altare costruito tra due paranze pavesate (designate a sorte), che escono in mare seguite da centinaia di barche, dopo gettano l'ancora ad una certa distanza, e il luogo diventa meta visita da parte di devoti e pellegrini; la sera la statua è riportata in processione in città e la manifestazione si
protrae sino a tarda notte.
04/10/2012
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