RIMPIANTO - 1^ parte
È il ripensamento, carico di nostalgia e di struggimento, rivolto a relazioni, situazioni e occasioni trascorse o perdute, ma soprattutto non colte o godute nel momento in cui erano presenti. C’è un senso di rammarico e insoddisfazione associato spesso alla certezza che, se le cose fossero andate diversamente, oggi la situazione sarebbe migliore. Il rimpianto entra con forza, accompagnato dal lamento, nelle comunicazioni quotidiane portando con sè influenze scoraggianti e depressive.
Le parole del rimpianto. “Ah, se soltanto avessi avuto più coraggio”, “Quella era l’occasione giusta da prendere al volo, e ormai è andata”, “Avrei dovuto dire di sì…”, “Non si può tornare indietro”, “Ci sono treni che passano una volta sola e io l’ho perso”, “Non mi do pace, se solo fossi stato più presente…”.
Ancora una volta è il volto, con le sue espressioni, che racconta lo stato d’animo di chi soffre di rimpianti: con gli occhi ti guarda e non ti guarda, perchè parla con te ma contemporaneamente di vede scorrere davanti le occasioni perdute. E la sua bocca esprime amarezza, con gli angoli all’ingiù di chi è deluso, o con i denti stretti di chi ha tenuto duro ma non ce l’ha fatta. Altre volte prende il sopravvento la rabbia di essersi lasciati sfuggire qualcosa, e allora il rimpianto si trasforma in lamentoso nervosismo, dove ogni tanto affiora una lacrima che si mescola alle silenziose imprecazioni, mentre il volto è imporporato dal fuoco della stizza e segnato dalla delusione. Ragionamenti e visioni del mondo si imperniano su questi eventi passati ri-attualizzandoli di continuo e impedendo alla mente di archiviarli definitivamente. È così che il rimpianto, uno dei meccanismi psichici più dannosi che esistano, riesce a bloccare con i suoi pensieri, anche per molti anni, intere esistenze. Se il rimorso è proprio di chi “si è spinto oltre”, cioè ha fatto qualcosa di cui si è pentito ma comunque ha agito, il rimpianto è di chi è stato “al di qua” dell’azione, sulla soglia della vita o di un’esperienza che, se fosse stata vissuta o scelta, avrebbe cambiato le cose in meglio. Il rimpianto è quindi associato al senso di colpa per non essersi messi in gioco.
Scarsa generosità verso la vita. “Il prudente non vuole sbagliare o rischiare di perdere. E per non perdere non gioca la partita”.
Il rimpianto spesso trova terreno fertile in persone – anche molto diverse fra loro – che hanno un approccio peculiare verso gli eventi, riassumibile in una frase: non sono generosi con la vita. Una vita. Una vita improntata a un eccesso di prudenza che spesso sfocia nel calcolo, in un ipotetico bilancio tra costi e benefici proprio davanti a eventi o scelte importanti in cui invece sarebbe richiesto quel “di più” irrazionale e istintivo.
08/06/2015
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